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High yield, i settori su cui puntare

Per T. Rowe Price, i bond hy sono un’opzione attraente per chi cerca rendimenti. Da preferire i difensivi, in particolare cavi internet, supermercati e automotive

La volatilità e i rendimenti bassi sono trend destinati probabilmente a proseguire nei prossimi anni, via via che l’economia globale si riprenderà dallo shock della pandemia, mentre i ritorni azionari saranno probabilmente più contenuti dopo il rally dello scorso anno. In questo contesto, secondo Mike Della Vedova, co-gestore del fondo T. Rowe Price Funds Sicav – Global High Income Bond di T. Rowe Price, i bond high yield, che storicamente tendono a sovraperformare rispetto all’azionario negli anni immediatamente successivi a una recessione, possono rappresentare un’opzione attraente per gli investitori in cerca di rendimenti.

“In un mondo di rendimenti bassi, gli investitori hanno la necessità di allargare il proprio orizzonte – sottolinea -. I bond high yield hanno un solido track record nel generare reddito durante i periodi in cui non è possibile trovarlo altrove. Dato che queste obbligazioni hanno una seniority maggiore rispetto alle azioni nella struttura del capitale e che solitamente c’è un’ampia scelta di strumenti in cui investire, è possibile usarle per esporsi al rischio di credito in modo selettivo, godendo comunque di un rendimento significativo”.

Per il gestore i prossimi anni saranno caratterizzati da uno scontro tra i fondamentali economici che influenzano le aziende e i fattori tecnici di mercato, come i timori sull’inflazione. “Anche se i fattori tecnici avranno inevitabilmente un impatto sui prezzi nel breve termine – chiarisce -, riteniamo sia meglio concentrarsi su società con fondamentali solidi che appaiono ben posizionate per beneficiare del contesto economico più stabile atteso per i prossimi anni. Gli investitori disposti a guardare oltre la volatilità nel breve e concentrarsi sui fondamentali di lungo periodo avranno più possibilità di ottenere rendimenti solidi a medio termine”.

Gli emittenti high yield probabilmente beneficeranno maggiormente della ripresa economica rispetto a quelli investment grade, in particolare, secondo Della Vedova, se si tratta di società che sono sopravvissute al 2020, con bilanci stabili e sostenibili, in grado di affrontare la fase in arrivo. “Se i bond di queste aziende al momento scambiano su prezzi bassi, possono rappresentare una buona opportunità una volta che la ripresa post-Covid entrerà nel vivo – assicura -. Diversi settori hanno sofferto molto durante la pandemia, in particolare quelli che dipendono dalla presenza delle persone, come intrattenimento e trasporti. Tuttavia, le società con bilanci solidi, che hanno gestito bene il proprio debito e hanno previsioni di liquidità incoraggianti, potrebbero performare molto bene nella fase di ripartenza”.

Inoltre, per il gestore i ‘fallen angel’ hanno ulteriormente arricchito l’universo di opportunità dell’obbligazionario high yield. “L’anno scorso vi è stata una quantità record di fallen angel sul mercato HY globale, per un valore di quasi $250 miliardi – fa notare -. Ciò ha contribuito a migliorare la qualità creditizia dell’asset class: ad esempio, dieci anni fa circa il 40% dell’indice Ice BofA Global High Yield aveva rating ‘BB-’ (la fascia più alta della scala), mentre oggi il dato è più vicino al 60%. Con l’aumento del rating medio del debito HY, il rischio complessivo di default è diminuito. I tassi di default nel 2020 sono stati attorno al 7,5% negli USA e al 3,5% in Europa, molto meno del previsto. Quest’anno, ci aspettiamo che questi tassi si dimezzeranno, grazie anche all’ingresso di una grande quantità di fallen angel nell’asset class”.

Quanto ai settori su cui puntare, per Della Vedova alcune delle migliori opportunità al momento nell’obbligazionario high yield si trovano nelle aree difensive, che possono fornire un punto di appiglio ai portafogli. “Ad esempio – argomenta -, il settore dei cavi internet sembra avere solide prospettive, dato che il trend del telelavoro probabilmente continuerà anche terminata la pandemia, facendo aumentare la domanda di trasferimento di dati. Sebbene i principali operatori del comparto non offrano più molto valore, possono comunque fornire un reddito solido e una certa stabilità”.

Un’altra area che per il gestore vale la pena considerare è quella della distribuzione di alimentari, in particolare le catene di supermercati. “Questo settore offre stabilità, ma anche alcune opportunità attraenti quando vi sono cambi di proprietà, come avvenuto di recente per il gruppo britannico Asda. Le acquisizioni portano cambiamenti nella struttura del capitale e un possibile aumento della leva, che comporta rischi maggiori ma anche ottime opportunità”, avverte.

Occasioni più rischiose si possono trovare nei settori che stanno attraversando cambiamenti significativi. Ad esempio, l’automotive sta affrontando la trasformazione secolare verso l’elettrico, senza però avere il controllo completo delle tempistiche di questo processo, dato che l’atteggiamento verso i motori tradizionali a combustione varia di molto in tutto il mondo. “Le società che hanno la volontà e la capacità di abbracciare pienamente questo processo, in particolare quelle abbastanza grandi da offrire un’ampia varietà di strumenti di debito in cui investire, meritano particolare attenzione”, afferma.

“Nel complesso – conclude Della Vedova -, sebbene i rendimenti siano più bassi che in passato, crediamo che gli investitori HY possano beneficiare sia di un quadro fondamentale positivo, sia di una volatilità potenzialmente più bassa rispetto ad altre asset class ad alto rendimento. Per sfruttare al meglio le opportunità disponibili, crediamo però sia meglio evitare di inseguire il mercato ed essere estremamente selettivi nella selezione dei bond”.

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