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High yield short duration per limitare le perdite

Per Axa Im, mentre la volatilità non risparmia nessuna asset class, l’high yield continua a comportarsi in modo ordinato. E offre numerose opportunità

Rallentamento della crescita globale, inflazione elevata, tassi d’interesse in rialzo. Nonostante le forti vendite subite quest’anno, secondo Mike Graham, head of Us high yield di Axa Im, la volatilità del mercato ha creato numerose opportunità sui titoli di qualità medio-alta, con valutazioni che non si vedevano da parecchio tempo. “L’emissione limitata continua a fornire vento in poppa al settore dell’high yield. Pensiamo che una strategia high yield short duration sia ben posizionata, concentrandosi su titoli di migliore qualità e limitando il rischio di duration” assicura. 

Mentre la volatilità rimane un aspetto importante che non risparmia nessuna asset class, l’esperto evidenzia come l’high yield continui a comportarsi in modo ordinato. “I volumi complessivi sono modesti e non abbiamo ancora visto grandi esempi di vendite forzate – argomenta -. La bufera sui fondi pensione del Regno Unito che hanno sofferto pesanti perdite ha avuto un impatto trascurabile sul mercato Us high yield. In ogni caso la migliore posizione dove collocarsi, nell’attuale contesto di mercato, è Ia short duration”. 

“L’universo Us high yield ha un valore di circa 1,7 trilioni di dollari – prosegue Graham -. E il segmento short duration rappresenta circa un terzo di questo mercato. L’afflusso di oltre 2,4 miliardi di dollari di Etf high yield del 28 ottobre è stato tra i maggiori mai registrati in questo mercato. I recenti afflussi negli Etf high yield (+7,7 miliardi di dollari dal 14 ottobre scorso) stanno fornendo un sostanziale supporto tecnico a breve termine all’intero settore, che comprende anche cosiddette ‘rising stars’ (stelle nascenti), cedole, aste e scadenze. Una forza tecnica sfruttata dai gestori attivi per ridurre opportunisticamente l’esposizione a diversi segmenti del mercato high yield”. 

L’esperto sottolinea come chi investe in high yield tinga d’occhio anche altre potenziali e inaspettate occasioni all’interno e all’esterno dell’universo domestico delle obbligazioni corporate. Un buon esempio, a suo dire, è stato il recente movimento dello yen giapponese e il successivo intervento della Banca del Giappone per stabilizzare la valuta. “Abbiamo visto rimborsi forzati derivare da tali mosse, ma per ora la BoJ sembra aver attenuato tali timori”, chiarisce. 

Per Graham il mercato primario rimane ben disposto sul credito di qualità superiore e sulle società che godono di un momentum positivo. “La maggior parte degli emittenti è in grado di pazientare data la duration più lunga, e cedole più basse nelle strutture di capitale esistenti. L’emissione limitata continua a dare vento in poppa all’high yield”, afferma. 

Us high yield: prospettive per il 2023

Secondo Graham il miglioramento del valore relativo del mercato sta creando molte opportunità di aumento del total return nei prossimi 12 mesi. “Ci sono emittenti di qualità medio alta che offrono ancora buone performance in termini di fondamentali, nei quali è possibile investire a prezzi molto più convenienti. Ciò nonostante ci sono forti disparità dal punto di vista dei risultati fondamentali delle società presenti sul mercato”, spiega.

“La crescente inflazione ha messo in difficoltà alcune imprese, mentre altre dimostrano una maggior capacità di trasferire l’aumento dei costi sui consumatori e quindi riescono a far fronte alla corsa dei prezzi. Abbiamo così molte opportunità di selezionare titoli che ci portino a generare rendimento in futuro”, conclude l’esperto. 

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