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Il portafoglio anti recessione

Per Aviva Investors le banche centrali considerano la recessione un prezzo da pagare per controllare l’inflazione. Ecco come investire

Gli analisti di Aviva Investors hanno pochi dubbi: la maggior parte delle economie sviluppate affronterà una recessione nel corso del prossimo anno, poiché le banche centrali continueranno a inasprire la politica monetaria per far fronte all’inflazione elevata e persistente. La priorità dei governi, infatti, rimane al momento la riduzione dell’inflazione e il rallentamento economico o la possibile recessione vengono ritenuti come un prezzo da pagare in questa fase.

Per gli esperti però l’entità della flessione dovrebbe essere modesta in quanto i bilanci del settore privato sono solidi, non rendendo necessario un significativo de-leveraging e ridimensionamento. Tuttavia, le previsioni per la crescita rimangono al ribasso, soprattutto nei mesi invernali, quando l’impatto dei prezzi elevati dell’energia e della limitazione dell’offerta, in particolare in Europa, si farà sentire maggiormente. 

D’altra parte, gli analisti fanno notare come l’effetto del grave shock dell’offerta a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina continua ad essere rilevante, ma che le banche centrali ritengono necessario limitare la crescita della domanda, portandola al ritmo di un’offerta al momento ridotta, contrastando così l’impulso inflazionistico fondamentale che ora sta aggravando l’impatto causato esclusivamente dall’impennata dei prezzi dell’energia.

La combinazione tra rallentamento della crescita, inflazione elevata e politica restrittiva delle banche centrali rappresenta una dura sfida per i mercati finanziari. Secondo gli esperti di Aviva Investors, l’inflazione dovrebbe diminuire nel 2023 ma i rischi restano elevati: è probabile che i mercati rimangano volatili fino a quando le condizioni di base non si orienteranno in modo più deciso verso la normalità. 

“Per gli asset market che si erano abituati al denaro a basso costo e alla liquidità illimitata, sarà necessario un impegnativo periodo di adattamento al nuovo scenario. Ci vorrà un po’ di tempo prima che ciò avvenga, anche se in questo periodo transitorio possono esserci ancora opportunità di investimento”, sostiene Michael Grady, head of investment strategy e chief economist di Aviva Investors.

“Preferiamo un leggero underweight sulla duration, in quanto i rischi di inflazione superano quelli di recessione – chiarisce -. Siamo sostanzialmente neutrali sull’equity, con l’aumento dei rendimenti reali che mette ulteriormente sotto pressione i multipli. Prevediamo inoltre revisioni al ribasso delle aspettative sugli utili nei prossimi trimestri”.

“Siamo neutrali sul credito, dove riteniamo che il prezzo degli spread high yield rifletta correttamente il rischio di recessione, anche se la tendenza è ancora quella di un ulteriore ampliamento da qui in avanti. Il rendimento complessivo dei titoli investment grade li rende relativamente interessanti. Per quanto riguarda le valute, continuiamo a preferire un overweight del dollaro Usa grazie alla maggiore resistenza economica e all’inflazione di base più elevata negli Stati Uniti”, conclude Grady.

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