Investi

Inflazione, siamo di fronte alla svolta?

inflazione europa

Per Gam (Italia) Sgr, il rischio maggiore è scommettere troppo e troppo presto sull’ipotesi della sostenibilità della svolta. Intanto vale la pena tornare a guardare al reddito fisso

L’inflazione di ottobre negli Stati Uniti ha registrato l’incremento di 7,7%, il quarto calo consecutivo e la rilevazione più bassa degli ultimi dodici mesi, molto al di sotto della rilevazione di settembre (8,2%) e delle attese (8%). L’idea che si fa strada è, ovviamente, che il rallentamento dell’inflazione rallenti anche l’azione restrittiva della Federal Reserve: da oltre il 5%, il tasso obiettivo della Fed scontato dai mercati è tornato a 4,8% atteso nel primo trimestre del 2023.

“I mercati sembrano cancellare i rischi dell’inflazione al rialzo ma una rilevazione non basta per annunciare il ‘liberi tutti’”, avverte Carlo Benetti, market specialist di Gam (Italia) Sgr, secondo cui però è altrettanto vero che nei mercati ‘cova la voglia di ripartenza’e il ritracciamento dell’inflazione è la precondizione per tutto il resto. “Ancora poche settimane fa il mercato era nel bel mezzo del sell-off globale, tra marzo e settembre i rendimenti del decennale sono cresciuti del 2,2%, violenta reazione del mercato allo scenario di alti prezzi dell’energia, alta inflazione, tassi in aumento e rallentamento economico”, fa notare.

L’esperienza del crollo e del rapido recupero dei listini nelle drammatiche settimane tra febbraio e marzo 2020, a detta di Benetti, dovrebbe aver insegnato che quando si verificano ampi e bruschi movimenti di mercato in periodi di tempo brevi, qualcosa prima o poi si rompe e il paradigma cambia. “Il rischio maggiore è quello dell’entusiasmo, di scommettere troppo e troppo presto sull’ipotesi della sostenibilità della svolta, è l’errore commesso a luglio – afferma -. Se guardiamo al ‘momentum’ dell’inflazione piuttosto che al dato anno su anno, come ha invitato a fare lo stesso Powell, smussiamo volatilità e stagionalità: la metrica del ‘momentum’ mostra che il livello obiettivo del 2% è ancora lontano (nessuna sorpresa ovviamente) ma il rallentamento è fuori dubbio”.

La decongestione delle catene della fornitura allenta le pressioni sui prezzi, l’Indice Global Supply Chain della Fed di New York sta rientrando dai picchi di metà anno, i rischi non sono finiti ma le rilevazioni vanno nella direzione giusta – prosegue l’esperto -. Non sappiamo se la svolta sia davvero dietro l’angolo, sappiamo però che diversificazione e orizzonte temporale hanno sempre premiato la pazienza e che sono gli strumenti più efficaci per scansare il rischio della compiacenza, dell’ottimismo negligente”.

Sull’altro piatto della bilancia, secondo Benetti, il rischio che l’eccesso di ottimismo induca la banca centrale a procedere lentamente, alimentando così le aspettative di inflazione e rendendo necessari interventi ancora più restrittivi. “La Federal Reserve non smetterà di alzare i tassi ma ai mercati importa soprattutto vederne la fine”, evidenzia.

Per l’esperto vale la pena tornare a guardare al reddito fisso nell’ultima parte di un anno che per l’asset class è stato il peggiore degli ultimi decenni. “Nei mesi scorsi il massiccio deflusso dei capitali si è orientato verso il rischio azionario e la liquidità. Le pessime performance delle obbligazioni e la delusione degli investitori sono la parte sgradevole di un anno complesso, ma queste stesse obbligazioni si presentano ora con la promessa dei rendimenti più interessanti degli ultimi anni. Il dollaro è il canarino nella miniera che segnalerà il ritorno del favore anche al debito emergente. La forza del biglietto verde e l’aumento dei tassi sono stati tra i maggiori ostacoli a una classe di attivo che offre rendimenti reali elevati e valutazioni a buon mercato, un luogo dell’investimento in cui varrà la pena posizionarsi”, conclude.

Commenta

Articoli correlati

Giappone, nel 2024 emergeranno molte opportunità 

Enzo Facchi

Da Axa Im tre Etf sugli Stati Uniti

Enzo Facchi

Cina, è ora di tornare a puntare sul Dragone

Enzo Facchi
UA-69141584-2