L’inflazione è ancora elevata, ma soprattutto Lagarde non può dare ai mercati il segnale che le banche dell’area euro potrebbero essere vulnerabili. L’analisi di T. Rowe Price
Nonostante le turbolenze di mercato legate al crollo di Svb, per Tomasz Wieladek, chief european economist di T. Rowe Price, è probabile che alla riunione della Bce di giovedì 16 marzo venga annunciato un rialzo di 50 punti base Per diversi motivi.
In primo luogo, secondo l’economista, i dati sull’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi core Cpi hanno sorpreso significativamente al rialzo. “Molti esperti ritengono che l’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi resterà ‘sticky’ ai livelli attuali, mentre alcuni sostengono che potrebbe raggiungere il 6% prima dell’estate, per poi iniziare a scendere. Questi dati elevati sull’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi spot manterranno la Bce in modalità falco, nonostante l’attuale instabilità dei mercati”, chiarisce.
Bce, 50 punti base sono un segnale fondamentale per i mercati
Ci sono poi anche importanti ragioni di stabilità finanziaria che spingono la Bce ad attenersi a un rialzo di 50 pb questa settimana. “Se da un lato la presidente Lagarde ha chiarito che l’’intenzione’ di un rialzo di 50 pb non è un pre-impegno, dall’altro ha sottolineato che sarebbe necessario uno scenario estremo perché la Bce non segua questa intenzione – fa notare Wieladek -. Se la Bce aumenterà di 25 punti base, invierà ai mercati finanziari il segnale che le banche dell’area euro potrebbero essere vulnerabili a rischi simili a quelli del sistema bancario statunitense. La Bce deve attenersi al copione precedentemente comunicato se vuole evitare di spaventare il mercato”.
Le prospettive per l’Eurozona sono cambiate
Come spesso accade, in prospettiva appaiono molte complicazioni. Le aspettative d’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi a medio termine sono scese dal 3% al 2,5%, il che, a detta dell’economista di T. Rowe Price, sosterrà l’opinione delle colombe secondo cui la politica monetaria sia già abbastanza rigida.
“Per quanto riguarda le famiglie dell’Eurozona, l’ecosistema macrofinanziario è già sottoposto a un certo stress. Tuttavia, la domanda di credito e le condizioni di prestito per le imprese non si sono deteriorate come nelle precedenti fasi di crisi”, evidenzia.
Inoltre, per Wieladek un eventuale contagio dal caso Svb al sistema bancario europeo potrebbe portare a una contrazione del credito, che spingerebbe l’economia verso una recessione. “Infine, permane il rischio di un’altra impennata dei prezzi del gas durante l’estate, quando i Paesi di solito si riforniscono di scorte per l’inverno. A mio avviso, questi fattori fanno sì che la Bce sarà molto più vaga riguardo al suo futuro orientamento monetario, e potrebbe persino affermare che stia passando a un approccio basato sui dati (prendendo in prestito il linguaggio della Fed)”, conclude.