I risultati non sono prevedibili, ma secondo Ethenea non emergono segnali di coalizioni che cambierebbero drasticamente la direzione dell’economia
“Dopo 16 anni di cancellierato, quest’anno Angela Merkel terminerà il suo mandato e con esso finirà anche un’era politica caratterizzata, come mai in precedenza, da razionalità, pragmatismo e stabilità. Un cambio di governo può sempre portare a reazioni di mercato nel breve termine, anche turbolente, e a una fase di incertezza. A maggior ragione, ci aspettiamo che questo possa succedere con la fine dell’era Merkel. Di norma, però, dopo l’annuncio del risultato elettorale queste reazioni tendono a placarsi con la stessa rapidità con cui sono emerse. Ci potrebbero dunque essere picchi di volatilità sui mercati a breve termine, che però non devono turbare: l’importante è restare focalizzati sul proprio obiettivo di investimento a lungo termine”. È l’analisi di Tobias Burggraf, portfolio manager di Ethenea Independent Investors Sa, in vista delle elezioni tedesche.
Le dichiarazioni elettorali dei maggiori partiti in vista delle elezioni tedesche di domenica 26 settembre, a detta del portfolio manager fanno pensare a un big bang imminente, soprattutto per quanto riguarda la questione climatica. I Verdi parlano di una ‘rivoluzione energetica’, da realizzare attraverso una massiccia espansione delle fonti di energia rinnovabili e l’imposizione di sanzioni più salate sui combustibili fossili. Analena Baerbock, la candidata di punta del partito, nel suo ultimo programma di azioniLe azioni sono titoli rappresentativi del capitale di una so... Leggi urgenti propone anche un Ministero del clima con potere di veto.
L’Fdp, invece, si appella al suo ruolo di ‘modello e pioniere nella protezione del clima’, salvo poi spostare la responsabilità sui mercati, con il proposito di allargare il commercio delle quote di emissione. Mentre nel caso dei due grandi partiti Cdu/Csu e Spd, quando si parla di protezione del clima molte domande rimangono senza risposta.
I risultati delle elezioni tedesche non sono prevedibili, tuttavia allo stato attuale secondo Burggraf non emergono segnali di coalizioni che cambierebbero drasticamente la direzione dell’economia. Stando ai sondaggi, sono possibili sia una coalizione formata da Cdu, Verdi e Fdp sia una coalizione formata da Spd, Verdi e Fdp. “In entrambi i casi, bisognerebbe trovare dei compromessi sui contenuti e ciò significherebbe ridimensionare le richieste più estreme. Inoltre, l’esperienza dimostra che non tutti i punti fissati nel manifesto elettorale verrebbero attuati e alcuni addirittura fallirebbero per la loro impraticabilità”, osserva.
“Questo scenario rende difficile fare una previsione seria su quali punti dei programmi saranno implementati e, di conseguenza, sull’impatto che potranno avere sui mercati dei capitali – conclude Burggraf -. La politica ha giocato un ruolo minore nei mercati finanziari in questi ultimi anni e, a nostro avviso, continuano a esserci elementi che suggeriscono che le prossime elezioni federali tedesche avranno ancora una volta un impatto minimo sui mercati, con una volatilità soltanto nella fase iniziale”.