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L’healthcare è pronto a correre

Per J. Safra Sarasin, il settore sanitario sta smaltendo i postumi della sbornia post-Covid. E una serie di fattori porterà a una sovraperformance nei mesi a venire

Il settore healthcare globale ha recentemente mostrato segni di ripresa. Come spiega Wolf von Rotberg, equity strategist di J. Safra Sarasin, è merito della pubblicazione di dati sperimentali che indicano come l’ultima generazione di farmaci per la perdita di peso abbia il potenziale di ridurre significativamente il rischio di infarto e ictus. 

“Questi risultati hanno il potenziale di cambiare la percezione di questi farmaci da prodotti estetici a farmaci salvavita, aprendo così la porta a una loro ampia inclusione nei piani di pagamento delle assicurazioni sanitarie in tutto il mondo. Il mercato per questi farmaci potrebbe facilmente raggiungere le decine di miliardi di dollari solo negli Stati Uniti, dove il tasso di obesità nella popolazione adulta supera il 40%”, afferma l’esperto. E, suo parare, il rimbalzo degli ultimi mesi, guidato dai due principali produttori di farmaci per la perdita di peso (Eli Lilly e Novo Nordisk), è destinato ad ampliarsi.

“Nell’ultimo anno, tre importanti venti contrari hanno pesato sulla performance relativa del settore sanitario – precisa -. In primo luogo, gli utili del settore sanitario si sono ridotti rispetto all’impennata indotta dal Covid nel 2020 e 2021. In secondo luogo, l’indebolimento generalizzato del dollaro Usa ha aggiunto un freno agli Eps (Earnings per Share) in un settore che tradizionalmente ha un’elevata esposizione alle vendite negli Stati Uniti. In terzo luogo, la sorprendente forza ciclica dell’economia statunitense ha sollevato in modo più significativo altri settori del mercato”.

Secondo von Rotberg, la sbornia per l’aumento degli utili dovuto al Covid è probabilmente vicina alla fine. “L’assistenza sanitaria è stata uno dei maggiori freni agli utili del secondo trimestre negli Stati Uniti. Da un’analisi più approfondita dei dati sugli utili, tuttavia, emerge che i maggiori beneficiari del Covid negli ultimi due anni e mezzo sono stati anche i maggiori venti contrari agli utili del settore sanitario nel secondo trimestre. Tuttavia, a nostro avviso, si tratta più di una normalizzazione del trend che di un motivo di preoccupazione”, chiarisce.

Per l’esperto, la normalizzazione post-Covid per il settore è stata completata, il che dovrebbe spianare la strada agli utili del settore sanitario per riprendere la loro traiettoria ascendente a lungo termine. “Negli ultimi 20 anni – sottolinea – il settore ha registrato una crescita degli Eps del 7% circa all’anno. Ci aspettiamo che questa traiettoria si mantenga negli anni e nei decenni a venire, se non addirittura si intensifichi, vista la crescente domanda di cure nelle società che hanno una popolazione anziana in crescita”.

Un altro fattore che dovrebbe sostenere gli utili del settore sanitario da un punto di vista tattico, secondo von Rotberg, è il dollaro Usa. “Considerando le enormi dimensioni del mercato sanitario statunitense e gli elevati premi di prezzo dei farmaci applicati negli Stati Uniti rispetto ad altre regioni, il settore dipende in larga misura dagli Stati Uniti e il dollaro è un fattore chiave per i guadagni del settore healthcare globale”, afferma.

La rilevanza del dollaro Usa per il settore sanitario, a suo parere, si riflette anche nella forte correlazione tra la performance del settore e la valuta. Negli ultimi 20 anni, infatti, la performance del settore sanitario ha registrato la più alta correlazione positiva tra i settori globali e il dollaro. Il recente rialzo del dollaro statunitense suggerirebbe quindi che il settore sanitario ha ancora spazio per sovraperformare, soprattutto in considerazione dei guadagni molto concentrati che hanno guidato l’ultima inversione di tendenza. “In prospettiva – prosegue -, il dollaro Usa è destinato ad apprezzarsi ulteriormente, data la forza del ciclo interno degli Stati Uniti rispetto alla parte dell’economia statunitense esposta a livello globale. Il dollaro dovrebbe apprezzarsi ulteriormente rispetto ai principali partner commerciali. Ciò è in linea con le nostre previsioni, che prevedono un ulteriore rialzo del 4% per la valuta fino a fine anno. Ciò implicherebbe una sovraperformance dell’8% circa del settore sanitario rispetto alle azioni globali nei prossimi mesi”.

Inoltre, la debolezza del ciclo globale sosterrà probabilmente la performance relativa del settore sanitario. “I dati macro globali hanno iniziato di recente a rallentare, trainati in particolare dai numeri cinesi ed europei. Prevediamo un ulteriore indebolimento del ciclo globale, con l’economia cinese che ultimamente sta diventando il principale rischio per la ripresa globale”, fa notare.

In conclusione, secondo von Rotberg il settore sanitario sta smaltendo i postumi della sbornia post-Covid: gli utili si sono normalizzati, mentre i fattori ciclici sono in grado di aiutare il settore a sovraperformare nei mesi a venire. “Il rafforzamento del dollaro Usa e l’indebolimento del ciclo globale costituiscono un contesto estremamente favorevole per i titoli del settore sanitario. Ciò si aggiunge alle valutazioni interessanti, ai forti driver bottom-up e all’indiscussa leadership strutturale che potrebbe diventare ancora più marcata nei prossimi anni”, conclude.

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