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L’high yield Usa offre ancora opportunità

Per Axa Im, nonostante i tassi di interesse elevati, chi cerca rendimenti simili all’equity dovrebbe considerare una strategia high yield

“Il mercato high yield statunitense continua a generare valore per gli investitori, sovraperformando (da inizio anno) le asset class obbligazionarie di qualità superiore come Us investment grade o i Treasury”. È l’analisi di Mike Graham, head of us high yield e senior us hy portfolio manager di Axa Im, che sottolinea come i default restino storicamente bassi e le società ad alto rendimento abbiano ancora ampio margine per far fronte alle esigenze di finanziamento a breve termine. Per questo, a suo parere, chi cerca rendimenti simili all’equity potrebbe considerare una strategia high yield. “Si è detto che il 2023 non è stato l’anno dei bond. Ma questo non è vero per tutto l’obbligazionario. Il mercato in aggregato è in negativo, ma ci sono dei settori che offrono aree di valore”, afferma. Per esempio, secondo l’esperto, il settore del credito e in particolare l’high yield statunitense. 

“Questo mercato continua a sfidare le aspettative degli investitori, molti dei quali si aspettavano nel 2023 una flessione più immediata dell’economia a stelle e strisce – argomenta -. Secondo la view prevalente, con un rialzo dei tassi di oltre 500 punti base dall’inizio del 2022 per frenare l’inflazione, insieme al probabile esaurimento del ‘tesoretto’ delle famiglie (l’eccesso di risparmio accumulato nel periodo successivo all’inizio della pandemia di Covid-19), sia le imprese che i consumatori avrebbero iniziato a ridurre le spese, aprendo la strada a una contrazione economica e a una ripresa dei default nel mercato high yield. Ciò ha portato molti investitori a favorire asset class di qualità superiore in vista dell’anno in corso”. 

Ma la recessione non è arrivata, e nemmeno i default. Quello che ha davvero sorpreso quest’anno è stato il rendimento del segmento high yield, poiché molti investitori erano convinti che il debito di elevata qualità, il debito ig, avrebbe sovraperformato l’high yield. Invece è accaduto il contrario. 

Migliorano le stime sul Pil americano 

Graham fa notare che finora la narrazione di una recessione causata dai rialzi della Federal Reserve non ha avuto i risultati previsti e il mercato high yield statunitense ha risposto positivamente a un’economia che continua a mostrare segnali di resilienza. “Attualmente, la recessione per i prossimi dodici mesi è data tra il 15% e il 45%. Lo scenario di un atterraggio morbido dell’economia viene visto come scenario di base (tra il 55% e l’85%). Nessuno parla apertamente di ‘no landing’, che costituirebbe l’inizio di un nuovo ciclo e si verificherebbe se l’economia continuasse a crescere indipendentemente dal risultato della politica della Fed sull’inflazione”, osserva. 

Un nuovo scenario 

Con l’inflazione complessiva in forte calo negli Stati Uniti, attualmente al 4%, le aspettative del mercato per un ‘atterraggio morbido’ sono progressivamente aumentate. Ciò, come evidenzia Graham, ha portato il mercato high yield statunitense a registrare una performance del +7,2% da inizio anno, sovraperformando le asset class obbligazionarie di qualità superiore come l’investment grade (ig) statunitense (+3,0%), i Treasury (+0,6%) e tassi di liquidità a breve termine 0-3 mesi (+3,2%). “Anche se la Fed rimane cauta su come segnalare ai mercati dove potrebbero andare i tassi, crediamo che siamo alla fine, o molto vicini alla fine, del ciclo di rialzi. Questo è stato in genere un punto di ingresso molto favorevole per gli investitori high yield”, assicura. 

L’esperto vede ancora molte opportunità nel mercato high yield nonostante i tassi d’interesse più elevati. “I tassi di interesse saranno mediamente più alti rispetto al livello degli ultimi 15-20 anni. Le banche centrali potrebbero intervenire con maggiore frequenza sui tassi nel caso in cui l’inflazione non restasse costantemente al di sotto del target. L’inflazione è scesa, ma a questi livelli per le banche centrali è ancora intollerabile”, conclude.

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