Per Generali Investments, il rischio è che la Fed sia costretta ad insistere nel territorio restrittivo, causando un atterraggio più duro e una recessione degli utili
La maggior parte degli investitori è stata colta alla sprovvista quando i mercati hanno avviato l’anno con i fuochi d’artificio. “La scarsa performance dello stile Momentum, in parte a causa della macro volatilità, ha acuito il dolore”, osserva Vincent Chaigneau, head of research di Generali Investments, che sottolinea come i principali indicatori Usa continuino a indicare una stagnazione entro la metà dell’anno e questo, combinato alle sorprese al ribasso sull’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi (ad esempio l’Employment Cost Index della scorsa settimana), ha sostenuto i Treasury.
Nel frattempo, la riapertura cinese e il calo dei prezzi del gas naturale in Europa hanno ridotto i rischi al ribasso per l’economia globale. “Di qui – sostiene – la consistente sovraperformance dei titoli ciclici rispetto a quelli difensivi. Ci sono state prove di copertura short, per esempio con l’impennata dei volumi di stock call, tuttavia i dati eccellenti degli Stati Uniti di venerdì (occupazione, ore lavorate, tasso di disoccupazione, Ism dei servizi) potrebbero aver danneggiato quella narrativa”.
Per Chaigneau è probabile che tale scenario metta in discussione l’interpretazione accomodante del Fomc della scorsa settimana, domando il rally dei Treasury e la svendita del dollaro nel breve termine. “Dati forti aumentano – avverte – il rischio è che la Fed sia costretta ad insistere nel territorio restrittivo, causando un atterraggio più duro e una recessione degli utili”.
“Con il posizionamento che sembra più equilibrato e la volatilità azionaria scambiata nella parte inferiore dell’intervallo di 3 anni, le strategie put per proteggere dal ribasso hanno senso”, conclude.