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Nuveen, nuovo fondo green

La strategia, articolo 9 della Sfdr, è incentrata sulla riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica attraverso investimenti nel real estate quotato

Nuveen, asset manager globale con 1.100 miliardi di dollari di patrimonio in gestione, ha lanciato la strategia articolo 9 Global Real Estate Carbon Reduction, incentrata sulla riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica attraverso investimenti nel real estate quotato. Il fondo punta a offrire un apprezzamento del capitale nel lungo termine e un reddito corrente costante investendo in società immobiliari che hanno raggiunto la neutralità carbonica o che hanno un obiettivo o un track record di riduzione delle emissioni di gas serra in linea con l’accordo di Parigi.

La stabilità del settore immobiliare, unita al crescente interesse per le soluzioni di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, potenzialmente può aprire la strada per una duratura crescita futura dei titoli di società immobiliari impegnate sul fronte del carbon neutrality.  Gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico stanno alimentando la domanda mondiale di investimenti incentrati sulla decarbonizzazione, mentre i venti di coda ciclici del settore immobiliare, come le valutazioni favorevoli, i fondamentali sani e la robusta crescita degli utili e dei dividendi, possono contribuire a creare interessanti opportunità di investimento.

La strategia sarà cogestita da Jay Rosenberg, head of public real assets, e Ben Kerl, portfolio manager and head of listed real estate investments, supportati da Scott Sedlak e Jagdeep Ghuman, responsabili rispettivamente del business real estate in Usa e Asia. Il team ha alle spalle oltre 18 anni di esperienza in un’ampia varietà di contesti di mercato. La strategia va ad aggiungersi alle altre strategie Articolo 9 di Nuveen: Global Core Impact Bond, US Core Impact Bond, Emerging Markets Impact Debt e Global Clean Energy Infrastructure Impact.

“Le emissioni globali sono destinate a far aumentare le temperature di 4-5°C, con probabili effetti catastrofici sul mondo come lo conosciamo – ha commentato Kerl -. Gli edifici sono ritenuti responsabili di circa il 40% delle emissioni globali di anidride carbonica, un dato che riteniamo possa essere enormemente ridotto implementando piani creativi di riduzione delle emissioni. Riteniamo che le società impegnate in simili piani possano offrire rendimenti superiori nel lungo termine per effetto di minori passività finanziarie future, un migliore potere di determinazione dei prezzi degli asset grazie all’interesse di un più ampio bacino di locatari e un migliore accesso al capitale di debito e azionario. Siamo entusiasti di poter offrire questa strategia ai nostri clienti, che sono sempre più alla ricerca di una diversificazione del portafoglio rispetto alle tradizionali asset class azionarie e a reddito fisso in un contesto di mercato difficile”.

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