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Obbligazionario, il reflation trade è destinato a prolungarsi

Per Candriam il rimbalzo economico globale può portare a un rafforzamento del reflation trade

“Il nostro scenario di base che prevede un rimbalzo economico globale, seguito da una vera e propria ripresa, sta prendendo forma. La nostra asset allocation è in parte orientata al reflation trade. Si tratta di un fenomeno tipico nei mesi successivi a una recessione o a un periodo di incertezza economica”. È la tesi di Stefan Keller, asset allocation strategist di Candriam, che sottolinea come in passato all’inizio delle fasi di ripresa i rendimenti obbligazionari hanno avuto la tendenza ad aumentare, mentre l’avversione al rischio è diminuita. Al tempo stesso, l’esperto sottolinea anche come stiamo assistendo a timori crescenti sull’inflazione, su eventuali strette delle banche centrali e sull’emissione di debito pubblico.

Quali sono quindi le prossime misure contro la pandemia che gli investitori possono aspettarsi? “Alcuni potrebbero prevedere il venir meno di sorprese positive – spiega -, ma guardando con più attenzione agli indicatori economici si evince che esiste ancora un ampio divario da colmare tra il settore manifatturiero e quello dei servizi, poiché il primo ha già iniziato a beneficiare del rimbalzo economico”.

Secondo Keller, il reflation trade potrebbe quindi passare alla fase successiva con la riapertura delle economie a livello globale: i risparmi accumulati dai consumatori sosterranno probabilmente un rimbalzo della spesa sensibile al Covid-19, avviando quindi un circolo virtuoso nella ripresa economica.

“Se la spesa totale per beni e servizi dopo la fine dei vari lockdown salirà oltre i livelli registrati dopo la crisi finanziaria globale, potremmo aspettarci un rafforzamento del reflation trade – avverte -. Sul lato breve della curva dei rendimenti, sarà importante monitorare se la mediana della proiezione dei dot del Fomc per il tasso target dei Fed Fund a lungo termine (ossia dopo il 2023) e le sue revisioni saranno al rialzo rispetto all’attuale 2,50%. Con la ripresa del settore dei servizi, non si può escludere un altro rialzo nei rendimenti obbligazionari a lungo termine. In tal caso è probabile che i temi d’investimento legati al value, alle riaperture e i titoli ciclici riporteranno una sovraperformance rispetto ai titoli growth legati alla stay at home economy e più difensivi”.

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