Secondo Aqa Capital, i tassi sono destinati a crescere e l’azionario potrebbe risentirne. Meglio preferire le società legate al ciclo economico e value
“I tassi sono destinati a crescere nei mesi a venire e questo potrebbe essere un motivo di preoccupazione per i mercati azionari. Essi sono stati ‘drogati’ dalla fase di liquidità abbondante che, non trovando rendimenti soddisfacenti, è in parte andata ad alimentarli”. È l’analisi di Paolo Vicentini, gestore di Aqa Capital, secondo cui l’azionario americano ha vissuto una fase di positività che statisticamente è abbastanza rara e non riscontrabile in molti altri cicli del passato.
Ora però l’atteggiamento della Fed sta cambiando in direzione del cosiddetto tapering, anche se si continua a definire il fenomeno dell’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi come passeggero. L’aumento dei prezzi viene collegato alla recessione del Covid-19 e quindi la Fed non menziona alcuna data futura per l’inizio del rialzo dei tassi ma si pone con un atteggiamento vigile sull’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi, con l’obiettivo principale del raggiungimento della piena occupazione nel mercato del lavoro.
Dal punto di vista del sentiment, stando a Vicentini, l’ottimismo è abbastanza elevato per la buona crescita dimostrata dall’economia e dai risultati societari, che comunque dovrebbero crescere ancora guardando alle stime di consenso, che dopo una breve pausa stanno crescendo di nuovo. “Riteniamo comunque che la revisione al rialzo delle stime non possa essere della stessa magnitudo dei trimestri passati e quindi il nostro atteggiamento è più prudente rispetto alla prima parte dell’anno”, sottolinea.
Nei recenti commenti dei risultati azionari in Usa emerge una crescente preoccupazione da parte dei management sul rialzo dei prezzi delle materie prime e sulla difficoltà di approvvigionamento delle stesse, fattore che se perdurasse potrebbe mettere pressione sui margini delle società. Dopo un rialzo eccezionale del settore di crescita (principalmente società del Nasdaq) si osserva una ripresa di molte società valuee delle small cap che non avevano partecipato alla crescita della prima parte dell’anno.
“L’atteggiamento sta diventando più prudente e nonostante restiamo positivi sul proseguo del ciclo dell’economia cominciano a emergere segnali di estensione delle valutazioni di molte società che ci fanno ritenere che l’indice possa avere delle pause o delle correzioni nella salita di lungo termine – conclude Vicentini -. Di conseguenza, abbiamo aumentato il cash in portafoglio immettendo società più legate al ciclo economico e più value rispetto a quelle di crescita”.