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Oro, i sette fattori da monitorare

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Per abrdn, le incognite su tassi, inflazione e tensioni globali sono ancora molte, ma il numero di potenziali esiti suggerisce che l’oro rimarrà parte della soluzione per molti investitori

Nei periodi di maggiore instabilità dei mercati i prezzi dell’oro raggiungono spesso livelli record e oggi sono ai massimi storici o quasi in molte delle principali valute. In questo scenario, secondo Justin Jones e Simon Fox, rispettivamente senior investment manager e senior investment director di abrdn, è necessario monitorare sette fattori chiave che sono determinanti nell’indicare la direzione che prenderà il prezzo dell’oro con l’evolversi degli eventi. 

1. Inflazione e tassi di interesse più elevati. “L’oro è considerato un ‘bene reale’ e ci si aspetta che mantenga il suo valore di fronte all’aumento dell’inflazione – spiegano i due esperti -. Questo perché gode di una fornitura relativamente costante e le nuove fonti sono limitate e conosciute, ma si tratta anche di un bene che non paga interessi. Questi due fattori suggeriscono che il prezzo dell’oro dovrebbe rispondere alle variazioni delle aspettative sui tassi di interesse e sull’inflazione: potrebbe aumentare di valore con l’inflazione, ma diminuire di fronte a tassi di interesse più elevati”.

2. L’andamento del dollaro Usa. Questo, come sottolineano Jones e Fox, è un altro fattore determinante per il prezzo dell’oro dato che quest’ultimo è quotato e scambiato in dollari. I prezzi dell’oro sono quindi in difficoltà quando il dollaro è forte, come sta avvenendo in questa fase. 

3. L’andamento della domanda di oro fisico come investimento. “La richiesta di oro fisico è aumentata costantemente negli ultimi anni – proseguono i due esperti -. La Royal Mint (Zecca Reale) del Regno Unito ha registrato vendite record di monete d’oro e il totale degli asset aurei detenuti negli exchange-traded bullion fund (Etf auriferi) con supporto fisico è salito a oltre 100 milioni di once.

4. Gli acquisti d’oro da parte delle banche centrali. Questo è un altro fattore chiave. “Le banche centrali hanno cercato di diversificare i loro depositi dalle valute fiat come il dollaro e l’euro. Nel primo semestre di quest’anno, le banche centrali hanno effettuato acquisti netti di oro per circa 270 tonnellate, in linea con una tendenza pluriennale”, chiariscono.

5. La domanda di gioielli. “Questa ha rappresentato fino al 50% della domanda di oro in anni ordinari, ma i timori di tempi difficili potrebbero rivelarsi un vento contrario, almeno nel breve periodo – avvertono Jones e Fox -. Senza trascurare che la maggior parte di questa domanda proviene dall’India e Cina, tuttavia il protrarsi dei lockdown in Cina e il recente aumento delle imposte indiane sulle importazioni al 12,5% potrebbero avere un impatto negativo”.

6. La produzione d’oro. Questa è stata colpita dal periodo di pandemia e ha subito una contrazione nel corso del 2020, prima di riprendersi l’anno scorso. “Tuttavia – precisano -, nonostante i primi tre mesi di quest’anno abbiano segnato un record di produzione mineraria, con le interruzioni della catena di approvvigionamento e l’aumento dei costi energetici, gli investitori dovranno fare attenzione a quanto l’offerta riuscirà a tenere il passo con la domanda. Inoltre, con la diminuzione dei gradi del minerale (la quantità d’oro che può essere estratta da ogni tonnellata di roccia scavata) è difficile vedere un grande aumento a breve termine della produzione primaria”.

7. Scarti e riciclaggio. Questa attività è solitamente elastica e guidata dal prezzo dell’oro. “Tuttavia, abbiamo assistito a una forte risposta all’aumento dei prezzi, con i dati del primo trimestre che mostrano i livelli di riciclaggio più alti dal 2016”, evidenziano i due.

In conclusione, secondo Jones e Fox, l’oro ha svolto, e potrebbe continuare a svolgere, un utile ruolo di diversificatore in un portafoglio, fornendo protezione durante i periodi di incertezza. “L’attuale appetito in termini di domanda di investimento potrebbe essere in parte basato sul desiderio degli investitori di preservare il potere d’acquisto reale e di proteggersi dai rischi di svalutazione della moneta. Certamente, le incognite su tassi d’interesse, inflazione e tensioni globali sono ancora molte, ma il numero di potenziali esiti suggerisce che l’oro rimarrà probabilmente parte della soluzione per molti investitori”, concludono.

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