Non solo il deprezzamento del dollaro: secondo WisdomTree la spinta industriale e la transizione energetica rafforzeranno la domanda di questo metallo prezioso
L’apprezzamento del dollaro statunitense e il rialzo dei rendimenti obbligazionari hanno rappresentato significativi venti di testa sia per l’oro che per l’argento in questi primi mesi del 2021. Ora, secondo Nitesh Shah, director research di WisdomTree, il biglietto verde dovrebbe invertire il suo corso, deprezzandosi, mentre i rendimenti obbligazionari difficilmente continueranno a salire allo stesso ritmo degli ultimi tre mesi. “Pensiamo dunque che i prezzi dell’oro probabilmente saliranno e che l’argento ne seguirà la scia – afferma -. Inoltre, il costante miglioramento del ciclo industriale e alcuni segnali circa un’offerta ancora contenuta per il 2021 dovrebbero deporre a favore del buon andamento dell’argento”.
Il crescente uso di questo metallo nei settori dell’elettronica e del fotovoltaico dovrebbe sostenere la domanda, mentre accelerano i processi di transizione energetica e di elettrificazione dei nostri sistemi d’energia. “Sosteniamo che l’oro debba mantenere un ruolo strategico in portafoglio, anche se crediamo che l’argento supererà il metallo giallo, guadagnando ben il 19% durante l’anno prossimo contro l’8% per l’oro – evidenzia l’esperto -. Entro il secondo trimestre del 2022 ci aspettiamo che i prezzi dell’argento negozino a 29,15 usd l’oncia. Un rimbalzo dell’attività industriale si dimostrerà favorevole alla domanda per questo metallo. Nel frattempo, una contrazione della spesa in conto capitale per il settore minerario e una riduzione delle scorte d’argento in borsa, indicano la riduzione dell’offerta”.
Uno dei temi maggiori che in WisdomTree evidenziano per il 2021 e gli anni futuri riguarda l’intensificazione della transizione energetica. “Stiamo sostituendo l’uso degli idrocarburi con quello di fonti d’energia rinnovabili e ci stiamo orientando verso i veicoli elettrici a discapito di quelli con motore a combustione interna”, spiega Shah.
Poiché si focalizza sulle fonti di energia rinnovabili, l’argento è una componente essenziale del fotovoltaico (pannelli solari). Circa il 10% (96 milioni di once) di tutti gli usi dell’argento nel 2020 ha riguardato il fotovoltaico e il suo impiego in questa categoria è raddoppiato dal 2014. Viene usato più argento nel fotovoltaico che nelle categorie di argenteria e fotografia messe assieme. “In considerazione dell’impegno a raggiungere emissioni zero entro il 2050 da parte di Unione Europea, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, nonché di intenti analoghi espressi dalla Cina per il 2060 – prosegue Shah -, ci aspettiamo che l’uso del fotovoltaico si espanda. Nonostante la tendenza alla parsimonia (impiegare minori quantità d’argento per ciascuna applicazione solare) ci aspettiamo che il volume delle installazioni solari si espanda aggressivamente nei prossimi decenni, date le aspirazioni al rinnovabile”.
Ma l’uso dell’argento nella generazione di energia rinnovabile non si limita al fotovoltaico. I sensori a base di argento sono impiegati nelle turbine, nei sistemi di gestione delle reti, negli interruttori ‘intelligenti’. Le batterie all’ossido di argento possono anche essere utilizzate per sistemi di stoccaggio dell’energia.
“L’uso dell’argento negli autoveicoli ha subito generalmente un’espansione con un maggiore uso delle componenti elettriche come semiconduttori, sensori, cablaggi, controlli, fusibili, interruttori e display – argomenta l’esperto -. Tale evoluzione è accelerata dai veicoli elettrici. I veicoli elettrici, infatti, necessitano di un numero maggiore di sensori per monitorare l’uso delle batterie e il funzionamento di altre componenti elettriche. Inoltre, l’argento svolge un ruolo anche nell’infrastruttura di ricarica. A mano a mano che i veicoli diventeranno più autonomi, l’elettrificazione e la domanda d’argento per le auto probabilmente continueranno a crescere”.
Secondo il Silver Institute, l’uso dell’argento nell’industria del settore automotive ammontava a circa 61 milioni di once nel 2020. Si tratta di quantità d’argento simili a quelle impiegate nel fotovoltaico nel 2015. Il Silver Institute si aspetta che l’uso nel settore automobilistico raggiunga gli 88 milioni di once entro il 2025, solo 8 milioni di once in meno rispetto alle dimensioni dell’industria fotovoltaica odierna.
“Ci aspettiamo che l’argento segua la scia dell’oro ma superandolo quanto a rialzi. Inoltre, il continuo miglioramento del ciclo industriale stimolerà la domanda per questo metallo. Si aggiunga anche che la transizione energetica porterà benefici all’argento sia nella produzione di energia che nell’uso per i veicoli”, conclude Shah.