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Perché la tregua del dollaro è temporanea

Secondo Generali Investments, il biglietto verde terminerà l’anno intorno ai valori centrali del range 1,20-1,30

I cali registrati quest’anno dai mercati obbligazionari globali hanno offerto al dollaro Usa un attimo di respiro. Il tasso di cambio effettivo ha infatti recuperato quasi il 2% da inizio anno ed il cambio eur/usd è tornato sotto la soglia di 1,20. Il forte slancio dell’economia degli Stati Uniti, sostenuto dal rapido piano vaccinale e dal nuovo importante stimolo fiscale, potrebbe aiutare la moneta statunitense a consolidare la sua resilienza a breve termine, ma secondo Thomas Hempell, head of macro & market research di Generali Investments, è probabile che la tregua del dollaro si riveli temporanea.

“Il dollaro è una valuta anticiclica, che tende ad indebolirsi quando l’economia globale e la propensione al rischio aumentano – spiega Hempell -. L’Europa e le altre economie avanzate sono destinate a riprendersi durante la primavera e l’estate, innescando nuovi venti contrari al biglietto verde. Gli Stati Uniti sovraperformeranno, ma parte dell’ingente stimolo penetrerà nell’economia globale attraverso un crescente deficit commerciale”.

Nel frattempo, secondo l’esperto la Fed continuerà ad essere un riferimento contro le speculazioni circa aumenti anticipati dei tassi. “I rendimenti Usa possono ancora aumentare ulteriormente, ma soprattutto a causa di un premio per l’inflazione più elevato che, in ultima analisi, è di minor supporto per il dollaro – chiarisce -. La Bce si è impegnata ad accelerare i suoi acquisti Pepp; ciò limiterà i rendimenti dei Bund ma allevierà anche il premio per il rischio sul debito dell’Europa meridionale e sull’euro”. 

“Quindi – conclude Hempell -, anche se siamo prudenti sul tasso eur/usd a breve termine, crediamo ancora che terminerà l’anno intorno ai valori centrali del range 1,20-1,30”.

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