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Perché puntare sui titoli tech

Per Columbia Threadneedle Investments il settore è tornato ad essere valutato in modo attraente. Semiconduttori e apparecchiature per i chip offrono le migliori opportunità

Il rapporto rischio-rendimento dei titoli tech è notevolmente migliorato dopo le forti correzioni di mercato degli ultimi 18 mesi. Il settore tecnologico ha sperimentato l’esuberanza prima e il pessimismo poi, da parte del mercato, in un breve lasso di tempo. E Paul Wick, gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Technology di Columbia Threadneedle Investments, ricorda che la tecnologia e un trend secolare e non una moda passeggera. 

“In particolare – evidenzia -, l’area dei software di sicurezza ha mostrato buone capacità di recupero. Anche se l’economia dovesse entrare in recessione nei prossimi mesi, riteniamo sia conveniente investire in quelle società che beneficiano delle tendenze a lungo termine del mercato tecnologico. Come team di gestione del fondo Threadneedle (Lux) Global Technology, con sede nella Silicon Valley, siamo convinti che il settore dei semiconduttori e delle apparecchiature per semiconduttori offra le migliori opportunità di investimento a breve e lungo termine”.

Tech, l domanda di semiconduttori cresce oltre il ciclo

Wick fa notare come l’industria dei semiconduttori sia stata a lungo considerata un settore altamente ciclico, soggetto a periodi di investimento di tipo boom-bust, e pertanto tenda a essere scambiata a sconto rispetto ai multipli di guadagno del mercato complessivo. “Tuttavia – sottolinea -, nell’ultimo decennio il settore è diventato meno ciclico per diversi motivi. In primo luogo, si è verificato un enorme consolidamento nel settore e le aziende rimaste si sono concentrate più sulla redditività che sulla conquista di quote di mercato, come avveniva in passato. In secondo luogo, i mercati finali in cui vengono utilizzati i semiconduttori sono andati oltre i pc e i telefoni cellulari”. 

Come ha dimostrato la carenza globale di semiconduttori, i chip sono ormai componenti necessari ovunque: nelle automobili e nei veicoli elettrici, nelle infrastrutture dei data center per supportare l’esplosione del trasferimento di dati su Internet, nell’intelligenza artificiale, nel machine learning e nell’Internet of Things (IoT).

“La crescente complessità della produzione di chip per computer più veloci e potenti richiede strutture costose e specializzate – aggiunge il gestore -. Non ci si aspetta più che i chip ad alte prestazioni siano più economici, ma in molti casi addirittura più costosi. Riteniamo, quindi, di poter partecipare con il nostro Fondo alle principali tendenze tecnologiche a lungo termine, come il cloud computing e l’Internet of Things, investendo in titoli dei semiconduttori che hanno una valutazione inferiore rispetto ai titoli di Internet e del software”.

Le prospettive sul comparto tech

In questo momento l’attenzione dei mercati è rivolta a una possibile recessione entro la fine del 2022 e nel corso del prossimo anno che potrebbe colpire duramente anche l’industria dei chip. Ma per Wick se si guarda oltre, a due o tre anni nel futuro, co sono buone probabilità che le aziende vadano bene. Inoltre, il contesto normativo sta migliorando in Europa e negli Stati Uniti. Sono stati introdotti crediti d’imposta e sussidi per ridurre il rischio geopolitico della Cina e incoraggiare la produzione locale di chip.

“Quello tecnologico è un settore caratterizzato da importanti driver a lungo termine afferma -. In particolare, il panorama del software sta cambiando con il software as a service e il cloud computing, creando una forte domanda di potenza di calcolo, storage e connettività attraverso data center e service provider su scala ipersonica. L’aumento della potenza di calcolo consente la diffusione dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico. La telefonia 5G e l’espansione della rete richiedono, inoltre, una percentuale molto più elevata di chip per computer nei dispositivi”. 

“All’interno della domanda di elettronica di consumo continua l’emergere dello ‘Smart Everything’ o dell’Internet of Things, che sta portando a un numero sempre maggiore di dispositivi elettronici con potenza di calcolo e connettività nella tecnologia industriale, negli indossabili, negli altoparlanti intelligenti e così via. Come Columbia Threadneedle vediamo un ulteriore driver nell’aumento della spesa tecnologica da parte delle aziende, per soddisfare i requisiti strutturalmente più elevati dei modelli di lavoro ibridi, ma anche per rafforzare la loro sicurezza informatica”, conclude Wick.

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