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Portafoglio: 5 fattori da considerare da ora in poi

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Per Goldman Sachs Am, vista la rapida evoluzione delle condizioni economiche e di mercato, è necessario adattare alla nuova realtà l’approccio alla costruzione del portafoglio. Ecco come

Oggi i mercati offrono una gamma più ampia di titoli e strumenti che consentono agli investitori non solo di accedere a una serie più vasta di opportunità di investimento, ma anche ottenere una protezione contro una maggiore varietà di rischi. Dagli asset privati ai derivati, ai titoli e alle strategie personalizzati, gli investitori hanno quindi la possibilità di incorporare nel loro portafoglio flussi di rendimento che presentano correlazioni inferiori alle asset class tradizionali, migliorando i loro rendimenti corretti per il rischio e accedendo a opportunità di investimento potenzialmente senza eguali. 

“L’asset allocation dinamica e la gestione attiva – spiega Maria Vassalou, co-chief investment officer multi-asset solutions di Goldman Sachs Asset Management – sono al centro di questo approccio evoluto all’investimento, reso necessario anche dal mutato contesto macroeconomico e geopolitico, guidato dai trend strutturali di lungo periodo che abbiamo definito come le 5 D: deglobalizzazione, digitalizzazione, decarbonizzazione, destabilizzazione e cambiamenti demografici”. 

Per la Vassalou, questo nuovo contesto d’investimento è più favorevole a un approccio olistico nella costruzione del portafoglio che comprenda asset pubblici e privati per massimizzare i rendimenti attesi corretti per il rischio. “Riteniamo che ci siano cinque idee che gli investitori potrebbero incorporare quando prendono decisioni in tema di costruzione del portafoglio nell’attuale contesto di mercato”, sottolinea.

La prima è il focus sul risk management. Dato che volatilità, correlazioni e i premi per il rischio diventano sempre più dinamici, la necessità di concentrarsi ulteriormente sulla gestione del rischio diventa molto importante. “Riteniamo – chiarisce l’esperta – che il rischio di downside, i rischi correlati agli eventi avversi e gli shock esterni saranno più comuni in futuro rispetto allo scenario pre-pandemia. Nell’attuale mercato, un gestore efficace non dovrebbe mai evitare di considerare il prossimo potenziale shock esterno. Per loro stessa natura, è difficile farsi trovare pronti difronte agli eventi inattesi. La costruzione di portafogli in grado di resistere a scenari avversi e di offrire al contempo rendimenti asimmetrici al rialzo è oggi più preziosa che mai”.

Secondo fattore è quello di rivedere spesso le ipotesi. “I giorni della bassa volatilità e delle correlazioni stabili sono finiti, e non ci aspettiamo che la situazione cambi a stretto giro. I gestori dovrebbero sottoporre i loro modelli a stress-test e rivedere più spesso le loro ipotesi e i loro input per assicurarsi che rimangano pertinenti all’evoluzione del mercato e del contesto macroeconomico”, avverte la Vassalou.

Necessario è poi ridurre la leva finanziaria. Secondo l’esperta, nell’attuale contesto di tassi d’interesse più elevati, gli investitori hanno meno bisogno di utilizzare la leva finanziaria per raggiungere i rendimenti prefissati. “Questo è un aspetto positivo. Se da un lato la leva finanziaria può amplificare i rendimenti attesi, dall’altro comporta anche maggiori rischi, fattore che può portare a risultati catastrofici in uno scenario negativo. Con i tassi d’interesse vicini ai massimi mai registrati in molti decenni, la liquidità ha riconquistato il centro della scena e rappresenta una componente preziosa dei portafogli”, osserva.

Bisogna poi fare attenzione alla liquidità. Che, in tempi di incertezza, è un bene prezioso. “Con la politica monetaria restrittiva a livello globale, la liquidità dei mercati si è ridotta e le nuove informazioni possono provocare ampie reazioni nei prezzi degli asset. Per garantire che i portafogli assorbano adeguatamente gli shock imprevisti del mercato, mantenere una ridotta leva finanziaria e una liquidità sufficiente in un portafoglio sono due fattori che vanno di pari passo – evidenzia la Vassalou -. Questa combinazione contribuisce inoltre a garantire che gli investitori dispongano di una quantità sufficiente di dry powder per cogliere le opportunità quando si presentano, solitamente dopo grandi shock esterni e notizie inaspettate che creano significative dislocazioni di mercato”.

Infine è necessario ottimizzare simultaneamente gli asset pubblici e privati. “Poiché gli asset pubblici e privati sono in larga misura complementari tra loro, l’ottimizzazione simultanea delle loro esposizioni in un portafoglio può portare a risultati migliori in termini di rischio-rendimento atteso, a condizione che si tengano in considerazione eventuali sovrapposizioni nei fattori di rischio a cui sono esposti gli asset pubblici e privati. Inoltre, questo approccio olistico di ottimizzazione e costruzione del portafoglio può fornire un framework per la gestione della liquidità a livello di portafoglio, mantenendola sempre ottimale”, afferma l’esperta.

Vista la rapida evoluzione delle condizioni economiche e di mercato, per la Vassalou diventa necessario adattare l’approccio alla costruzione del portafoglio alla nuova realtà. “L’ordine economico mondiale è in evoluzione, le alleanze politiche ed economiche stanno cambiando e l’incertezza è elevata. I mercati dei beni sono frammentati. C’è destabilizzazione in ambito geopolitico. I modelli commerciali stanno cambiando e questo può alterare le alleanze esistenti e contribuire a crearne di nuove. Riteniamo che rimanere dinamici e agili sia la strada da seguire”, conclude.

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