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Portafoglio multi-asset, come fronteggiare il calo dei rendimenti

Per Yoram Lustig (T. Rowe Price) è necessario ponderare una variazione del mix di investimenti. E la gestione attiva può migliorare la performance

Nonostante le turbolenze di inizio pandemia, negli ultimi 10 anni molti investimenti hanno registrato rendimenti complessivi robusti. Tuttavia, con valutazioni elevate per le principali metriche azionarie e del reddito fisso, la domanda chiave è: quale rendimento a lungo termine è ragionevole attendersi da un portafoglio multi-asset diversificato?

A questa domanda prova a rispondere Yoram Lustig, head of Emea multi‑asset solutions di T. Rowe Price, secondo cui per la maggior parte delle asset class i rendimenti quinquennali saranno inferiori a quelli dei periodi precedenti, a volte assai inferiori. “Nel reddito fisso – chiarisce -, ciò riflette l’attesa di tassi risk-free vicini ai minimi storici in mercati chiave come Usa, Giappone e Germania. Nell’azionario, l’outlook positivo sulla crescita degli utili man mano che le economie superano la pandemia è compensato da valutazioni che sembrano elevate per molti mercati. Ci aspettiamo che i rendimenti in molti grandi mercati come gli Usa siano limitati rispetto al recente passato”.

Prospettive di rendimento del portafoglio multi-asset

I minori rendimenti attesi per azioni e reddito fisso hanno chiaramente un impatto anche sui portafogli multi-asset. “I rendimenti derivati dall’esposizione ai mercati azionari e del reddito fisso nei 5, 10 e 20 anni precedenti alla fine del 2020 sono ben superiori a quelli che ci aspettiamo nei prossimi cinque anni. In particolare, non crediamo che i forti rendimenti degli ultimi cinque anni saranno uguagliati”, spiega Lustig.

Le implicazioni per gli investitori individuali potrebbero essere rilevanti. L’esperto avverte infatti che i risparmiatori a lungo termine potrebbero trovarsi senza risparmi sufficienti al momento del pensionamento, se fanno conto su attese di rendimento troppo ottimistiche. “Essi dovrebbero agire ora, e magari rivedere la propria pianificazione finanziaria, perché quando andranno in pensione potrebbe essere troppo tardi. Senza risparmi sufficienti, potrebbero non riuscire ad andare in pensione all’età desiderata”, consiglia.

Le alternative

Quali sono allora le opzioni di costruzione del portafoglio disponibili? Per Lustig, se non è possibile ridurre le spese o aumentare i contributi al portafoglio, bisogna ponderare una variazione del mix di investimenti all’interno del portafoglio multi-asset. “Per aumentare il rendimento previsto a lungo termine si può incrementare il livello di rischio di mercato all’interno del portafoglio – afferma -. È anche possibile fare aggiustamenti all’interno delle asset class. Per esempio, un investitore potrebbe destinare una parte maggiore della sua allocazione azionaria in aree come le azioni emergenti e le small cap, che oggi offrono valutazioni relative più basse e, potenzialmente, rendimenti futuri più elevati, al costo di una maggiore volatilità prevista. Tali allocazioni potrebbero avvenire su base strategica o tattica”.

Aggiustamenti simili potrebbero essere fatti all’interno di un’allocazione a reddito fisso. “I nostri portafogli esemplificativi – spiega – sono allocati su obbligazioni investment grade globali, per esempio, ma includere esposizione a settori più rischiosi, come le obbligazioni high yield o emergenti, aumenterebbe il rendimento atteso a causa della maggiore esposizione percepita al rischio di credito all’interno di tali asset. Si può anche estendere la durata delle partecipazioni a reddito fisso concentrandosi su asset a più lunga scadenza. Dato che i rendimenti sono generalmente più alti per i bond a più lunga scadenza, anche questo aumenta il rendimento al costo di un maggiore rischio di tasso d’interesse. L’aumento del rischio di portafoglio, tuttavia, non è adatto a tutti gli investitori”.

L’importanza della gestione attiva

Secondo Lustig, nell’attuale contesto di incertezza, i nuovi trend e la ‘disruption creativa’ seguiti alla pandemia hanno creato un ambiente fertile perché i gestori attivi possano aggiungere valore. “La gestione attiva può migliorare la performance, sia attraverso un’asset allocation dinamica, sia attraverso la selezione dei titoli all’interno di ogni asset class – assicura -. I rendimenti delle strategie attive (l’alpha) hanno tipicamente correlazioni imperfette con i rendimenti del mercato e possono quindi contribuire alla diversificazione dei portafogli multi-asset”.

“Nel complesso, quindi, crediamo che aspettarsi rendimenti di mercato inferiori in futuro significhi che molti investitori dovranno diventare più creativi. Assumere rischi ponderati, adottare una gestione attiva sofisticata e scegliere fonti di rendimento e tecniche di gestione del rischio meno tradizionali sono altrettanti strumenti a disposizione degli investitori”, conclude l’esperto di T. Rowe Price.

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