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Riflettori puntati sulla Fed

Pimco e Mirabaud Am si aspettano un aumento dei tassi di mezzo punto. Le previsioni

Gli occhi dei mercati questa settimana sono tutti sulla Fed, che al termine del suo meeting rilascerà una nuova dichiarazione, una sintesi delle proiezioni economiche e un dot plot.

“I dati di venerdì sono stati forieri di diverse cattive notizie per la Fed e sono risultati coerenti con le nostre aspettative che la prossima riunione sarà all’insegna dei falchi – osserva Allison Boxer, Us economist di Pimco -. Ci aspettiamo un aggiornamento significativo delle proiezioni sui tassi di interesse e che il presidente Powell appaia molto più risoluto a fare tutto il necessario per combattere l’inflazione rispetto alla riunione di maggio”. 

La previsione di base di Pimco è che Powell aumenterà i tassi di 50 pb questa settimana, cercando di preparare il terreno per la possibilità di un rialzo di 75 pb a luglio. “Ma, se il mercato prezza un rischio maggiore di 75 pb nei prossimi giorni, pensiamo che questo darà alla Fed l’opportunità di essere più aggressiva mercoledì”, precisa la Boxer, la quale si aspetta che il presidente Powell sfrutti la conferenza stampa per lasciare intendere che rialzi più consistenti sono di nuovo sul tavolo e che non rallenteranno a settembre. 

“In prospettiva – avverte l’esperta Pimco -, un’inflazione più vischiosa si sta traducendo in un front loading della politica della Fed ancora più aggressivo che crea un serio rischio di eccessivo irrigidimento e, in ultima analisi, un maggiore rischio di ribasso per le nostre prospettive di crescita che sono già in fase di stallo”.

Anche Gero Jung, chief economist di Mirabaud Am, si spetta da questo meeting un aumento dei tassi di mezzo punto. “I dati sull’occupazione di maggio sono in linea con uno scenario ideale per la Federal Reserve: raggiungere un atterraggio morbido dell’attività economica, evitando una recessione – sottolinea -. Infatti, gli ultimi dati di maggio mostrano che, mentre il livello di occupazione rimane elevato, insieme a un aumento del tasso di partecipazione alla forza lavoro, la disoccupazione resta su livelli bassi e stabili, mentre la crescita dei salari sta rallentando”. 

Per Jung, analizzando i dati sull’occupazione, si nota che gli aumenti mensili di quasi 400 mila posti di lavoro indicano un ritmo di creazione dei posti di lavoro quasi doppio, in media, rispetto ai livelli pre pandemia. Inoltre, l’aumento del tasso di partecipazione alla forza lavoro è incoraggiante, perché dimostra che l’offerta sta aumentando. In particolare, il tasso di partecipazione dei lavoratori della ‘prima fascia di età’, tra i 16 e i 64 anni, è salito al 74,4% (vicino ai massimi pre-pandemia). 

“Nel complesso, i dati sono in linea con il nostro scenario che prevede altri due rialzi di 50 punti base da parte della Fed, che passerà a un ritmo più graduale di rialzi di 25 punti a partire da settembre”, conclude Jung.

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