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Robotica, tre settori su cui puntare

Candriam vede occasioni interessanti soprattutto nel 5G, nella cybersecurity e nell’intelligenza artificiale. Ma è necessario uno stock picking attento

La robotica e l’automazione rimangono una delle aree di investimento più interessanti. La ragione è semplice: entrambi i settori sono esposti ai megatrend secolari della rivoluzione tecnologica e dei cambiamenti demografici che garantiranno loro un’espansione solida. Ne è convinto Johan Van Der Biest, deputy head of thematic global equity e lead manager for Candriam Robotics and Innovative Technologies Fund di Candriam, secondo cui nonostante qualche possibile intoppo nel breve periodo, le prospettive sono quindi decisamente positive. 

“Grazie agli enormi progressi in termini di potenza di calcolo e di immagazzinamento dati – spiega -, i robot si sono evoluti in modo tale che il numero di potenzialità di utilizzo è esploso. I robot possono essere dotati di intelligenza artificiale, di tecnologie di mappatura, di sensori avanzati, di facili strumenti di programmazione. Prima di quanto possiamo immaginare vedremo apparire robo-infermieri, robo-insegnanti, robo-auto, robo-maggiordomi, robo-ispettori. A causa poi dell’invecchiamento della popolazione e del calo della popolazione attiva, la robotizzazione e l’automazione saranno necessarie per aiutare a prendersi cura degli anziani e per produrre tutto ciò di cui abbiamo bisogno”.

Considerati questi forti megatrend, è dunque prevedibile supporre che il settore cresca in modo energico e duraturo e in questa prospettiva Van Der Biest mantiene la sua posizione positiva. “Per il prossimo futuro non possiamo escludere la presenza di alcuni ostacoli sulla strada – precisa -, in quanto alcuni segmenti dell’universo della robotica e delle tecnologie innovative iniziano a essere scambiati a livelli costosi, soprattutto dopo la forte performance registrata negli ultimi anni. Ora più che mai, uno stock picking disciplinato sarà fondamentale quando si investirà in questo universo specifico”.

Da un punto di vista geografico, secondo l’esperto attualmente la Cina è ancora molto indietro rispetto al resto del mondo in termini di densità robotica (solo 187 robot per 10.000 lavoratori), ma ha chiaramente espresso la volontà di mettersi al passo con il resto del mondo. “Quindi, secondo noi, la Cina è il mercato in più rapida crescita per la robotica – afferma -. Posizioneremmo l’Europa nel mezzo del gruppo, con singoli Paesi che si distinguono chiaramente (ad esempio la Germania è tra i Paesi con il più alto tasso di robotizzazione, principalmente legato all’importantissima industria automobilistica). Gli Usa, che hanno esternalizzato la produzione per molti anni, sono tra i Paesi con un basso tasso di robotizzazione, ma se il presidente Biden vorrà incrementare la produzione negli Stati Uniti, seguendo quanto iniziato dal suo predecessore, l’industria dei robot e dell’automazione crescerà più velocemente che in Europa”.

Quanto alle applicazioni più interessanti, Van Der Biest rivela che attualmente si sta concentrando sul 5G, per il quale vede un’accelerazione in Asia e negli Stati Uniti; sulla cybersecurity, dato lo spostamento verso il cloud e il trend del lavoro da remoto il panorama della sicurezza tradizionale sta infatti cambiando radicalmente con molti nuovi operatori in rapida crescita; e sull’intelligenza artificiale, soprattutto attraverso giochi hardware dedicati.

“Per quanto riguarda la questione delle applicazioni più interessanti, penso che dovremmo distinguere tra applicazioni attuali e future – conclude l’esperto -. In termini di applicazioni attuali, l’industria manifatturiera tradizionale ha ancora molto spazio per aumentare il numero di robot e cobot (=robot sviluppati per lavorare in stretta e sicura collaborazione con gli umani). Come già evidenziato, sono molte le industrie che dovranno mettersi alla pari, come logistica, food&beverage, pharma. In termini di applicazioni future possiamo considerare: sofisticati robot da compagnia, robot che consegneranno pacchi, che trasporteranno passeggeri, che faranno ispezioni su luoghi pericolosi o difficili da raggiungere, come i mini-robot che ispezionano motori di aerei”.

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