Per Cirdan Capital, la riforma fiscale di Biden può portare l’indice ad un valore pari a 4.465 dollari. In caso contrario potrebbe toccare quota 4.900 dollari
Mentre negli Stati Uniti persiste un clima d’incertezza economico-fiscale, l’indice americano S&P500 macina nuovi massimi storici toccando quota 4.500, con un rialzo del 31% negli ultimi dodici mesi. Un record inedito, che conferma la visione positiva di molti analisti riguardo il mercato azionario americano, ma che porta gli investitori a chiedersi che cosa accadrà a Wall Street da qui a fine anno.
Positiva è anche la view di Antonio De Negri, founder e ceo di Cirdan Capital, secondo cui però nei prossimi mesi è opportuno monitorare i potenziali rischi che potrebbero intaccare le straordinarie performance dell’indice Usa. “Tra quelli principali – spiega – , a catturare l’attenzione degli analisti ci sono i tremila e cinquecento miliardi di dollari messi sul piatto dall’amministrazione Biden per lo ‘spending plan’ e la riforma fiscale, il cosiddetto ‘tax plan’, che potrebbe avere un impatto diretto sulla tassazione delle società americane e quindi sull’S&P500”.
Che impatto potrebbe avere la riforma sul mercato? “La nostra stima è che l’S&P500 possa raggiungere quota 4700 dollari entro la fine del 2021 (quindi con un rialzo di 200 dollari rispetto ai livelli attuali) – afferma De Negri -. Tuttavia il rischio dell’implementazione di una riforma fiscale che includa la ‘statutory federal corporate tax rate’ al 25% oltre ad eventuali modifiche sulla fiscalità delle big corporates (Apple, Google, etc.) potrebbero causare una correzione del 5% rispetto ai valori attesi per fine anno, portando quindi l’indice ad un valore pari a 4.465 dollari”.
Per l’esperto, considerando quindi la riforma fiscale del 2017 e le attuali stime dei principali analisti finanziari, c’è una buona probabilità che il tax plan proposto dal governo Biden incrementi davvero le tasse sulle imprese. “Questa possibilità rappresenta, come detto, un rischio strategico nel breve periodo ma non a lungo termine”, precisa.
“Se invece uno scenario ‘ottimista’ dovesse verificarsi e la riforma fiscale non dovesse quindi essere implementata, l’S&P500 potrebbe toccare quota 4900 dollari entro la fine dell’anno sia come effetto del mancato accrescimento della pressione fiscale, sia grazie ad una maggiore tranquillità da parte degli investitori internazionali che negli ultimi giorni hanno visto vacillare la fiducia nell’esecutivo Biden con la debacle sull’evacuazione in Afghanistan”, conclude De Negri.