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Tech, tre titoli su cui puntare

Per Ns Partners, non siamo di fronte ad una bolla dei titoli tech. Ma la selezione è essenziale

In un’ipotetica sfida tra Nasdaq e S&P500, osservando le performance dell’anno e dell’ultimo mese, sembrerebbe che il primo sia in vantaggio. Secondo Giacomo Calef, country manager Italia di Ns Partners, il motivo è principalmente il maggior numero di aziende legate al settore tecnologico in cui, in questo momento, gli investitori tendono ad esporsi a causa del megatrend dell’intelligenza artificiale e della pausa ai rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Inoltre, il Nasdaq sembra avere una crescita più omogenea tra i suoi componenti rispetto all’S&P 500, dove le performance da inizio anno sono state pressoché totalmente trainate solo da pochi titoli. 

Tuttavia, a detta dell’esperto, la partita fra i due rimane aperta. “Il Nasdaq – argomenta – presenta complessivamente valutazioni di mercato più elevate e in questi giorni le banche centrali ci stanno dicendo che è ancora presto per tagliare i tassi con l’inflazione che non è ancora arrivata al target del 2%. Nonostante ciò, in entrambi i casi le prospettive sugli utili delle aziende tech saranno sempre più importanti nella determinazione delle performance future degli indici”.

Con il Nasdaq vicino ai massimi, alcuni osservatori hanno parlato di bolla tech, ma Calef non ritiene di essere in una bolla da ‘euforia irrazionale’ di profitti. “Le Big Tech sono multinazionali che macinano miliardi e hanno bilanci sani, con multipli tutto sommato in linea con le aspettative future di crescita degli utili. Le valutazioni sono particolarmente care solo in alcuni casi, come per esempio in quello di Tesla che ha un p/e di oltre 75”, fa notare. A suo parere, l’attrattività delle società tecnologiche è giustificata anche dal megatrend dell’intelligenza artificiale che ha aperto nuovi canali di incremento degli utili, sebbene questi siano ancora certamente da esplorare sia nelle potenzialità di crescita dei ricavi sia nelle applicazioni settoriali. “Basti pensare a Nvidia che, grazie soprattutto al segmento dei data centers, nel terzo trimestre 2023 ha registrato utili netti esponenzialmente più elevati rispetto a quelli nel 2022, ovvero 9,24 miliardi di dollari contro 680 milioni”, evidenzia. 

In generale, per Calef è comunque fondamentale avere un approccio molto selettivo visto che le valutazioni del settore tech sono al di sopra delle medie storiche, fermo restando che le opportunità non mancano. A suo avviso vi sono alcune società che hanno il maggior potenziale di rialzo.

“Cisco – afferma -, azienda attiva nei servizi di comunicazione, continua a mostrare una crescita consistente nei margini di profitto e la società ha un’enorme capacità di generare flussi di cassa (free-cash flow yield all’8%), utilizzati principalmente per remunerare gli investitori con dividendi e buyback. Riteniamo inoltre che la recente acquisizione di Splunk, software company californiana attiva nella ricerca, monitoraggio ed elaborazione di dati, contribuirà molto alla crescita del business, sebbene sia avvenuta a valutazioni leggermente alte. Infine, altri punti di forza sono la posizione molto competitiva nel mercato, un management competente e lo sviluppo dell’IA che continuerà ad essere un forte driver per i ricavi futuri di Cisco”.

Per Calef anche ON Semiconductor è da tenere d’occhio. “Presenta una buona diversificazione del business (tra industria, veicoli elettrici e data center) oltre ad una forte posizione nel campo del Power Management relativo ai semiconduttori, aspetto cruciale quest’ultimo per l’efficienza energetica – sottolinea -. L’ultima guidance è stata un po’ deludente a causa di ‘uno dei maggiori produttori di veicoli elettrici’ (Tesla) la cui domanda è stata debole, oltre al fatto che le scorte di magazzino restano elevate. Altri punti di forza sono: un’interessante valutazione di mercato, i piani di riacquisto azionario (pari al 10% della capitalizzazione di mercato) e risultati di bilancio molto solidi”.

Infine, Asml. “La società europea ha una posizione unica nella tecnologia fotolitografica ad ultravioletti (Extreme ultraviolet lithography), che è essenziale per la produzione di semiconduttori che utilizzano transistor di grandezza pari a 7 nanometri o inferiore”, assicura l’esperto. A suo parere, il vantaggio delle macchine Asml è quello di essere tra le poche al mondo in grado di realizzare componenti con tale precisione, grazie ad un fascio laser con una lunghezza d’onda molto piccola (13,5 nm), molto vicina a quella dei raggi X. “I microprocessori seguono infatti una progressione geometrica data dalla legge di Moore, il numero di transistor in un chip raddoppia ogni due anni, fattore che necessita di strumenti in grado di raggiungere tali microscopiche grandezze in fase di produzione”, chiarisce. 

Per Calef, poi, un altro punto di forza del suo modello di business è la grande capacità di macchinari già installata, che garantisce un costante flusso di cassa dalle attività post-vendita, insieme alla forte volontà del management di concentrarsi sugli investimenti in modo da mantenere l’attuale leadership tecnologica. “Anche se il titolo non è a buon mercato, la crescita attesa giustifica in parte il premio incorporato nella valutazione odierna”, conclude.

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