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Titoli di Stato, è la fine di un’era?

In attesa di scoprire se la vecchia regola di proteggersi con i titoli di Stato non vale più, per Federated Hermes meglio affidarsi a nuovi strumenti come le opzioni a copertura dei rischi

Il Covid ha annientato la caratteristica difensiva dei titoli di Stato? Non è ancora detto, ma nel frattempo per gli investitori è opportuno scegliere altri strumenti per mettersi al sicuro. “Non è mai facile adattarsi alle continue evoluzioni delle condizioni di mercato, né tantomeno mettere da parte determinati assunti che hanno funzionato per un lungo periodo di tempo”, osserva Andrey Kuznetsov, senior portfolio manager per la divisione internazionale di Federated Hermes. 

Nel passato, infatti, le Banche centrali hanno trovato metodi innovativi per sostenere l’economia e i mercati, aiutate da un ambiente caratterizzato da bassa inflazione, portando ad un contesto di tassi d’interesse bassi per un lungo periodo e a un vero e proprio sostegno al mercato del credito, sia fronte governativo sia corporate. 

Il punto oggi è se la nuova normalità post pandemica modificherà il più vecchio escamotage dei manuali per gli investitori, vale a dire quello di coprire il rischio con i titoli di Stato. “Se da lato tale sistema ha funzionato relativamente bene nel corso del primo trimestre di quest’anno, dall’altro c’è da notare come da allora in poi i tassi si siano mossi all’interno di un intervallo stretto, dato il rally sia del mercato azionario sia del credito”, fa notare l’esperto, secondo cui anche l’aumento della volatilità, degli spread bid-offer e la revisione del rapporto di correlazione tra titoli di Stato e mercati azionari nel mese di marzo non hanno di certo contribuito a fare del Treasury un porto sicuro nelle fasi di marcato drawdown.

Sul fronte tassi Kuznetsov spiega di non aver riscontrato una risposta concreta anche durante l’ultimo sell-off azionario: l’high yield ha retto relativamente bene, a causa delle differenze proprie della sua stessa composizione settoriale e dell’appeal che esercita in un contesto di ricerca di spread.

“Solo il tempo sarà in grado di farci valutare l’efficacia dei tassi nel fornire protezione all’interno di questo nuovo contesto. Ma, come minimo, gli investitori obbligazionari devono cercare nuovi modi per difendersi dalle fasi di calo, sia che si tratti di adottare un approccio più flessibile e ad alta convinzione al credito sia che si tratti di fare ricorso a nuovi strumenti come le opzioni a copertura dei rischi”, conclude. 

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