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Usa, la scadenza del tetto del debito porta buone opportunità

Per Rbc BlueBay Am, l’esito più probabile sarà un periodo di ‘risk-off’ guidato dai timori di un evento di tipo default o di una rapida e severa riduzione della spesa pubblica

Secondo quasi tutti i parametri, il tetto del debito degli Stati Uniti è stato un costoso fallimento. Parola di Russel Matthews, senior portfolio manager global macro di Rbc BlueBay Am, che cita studi accademici e rapporti del Government Accountability Office Usa stando ai quali l’incertezza sull’innalzamento del tetto del debito ha portato a ripetuti episodi di volatilità dei mercati, a un aumento dei costi di indebitamento del governo e potenzialmente ad anni di rallentamento della crescita. 

“Secondo il Congressional Budget Office, organo apartitico – spiega – il debito nazionale degli Stati Uniti supera ormai il Pil annuale, presto supererà i livelli record del rapporto debito/Pil del secondo dopoguerra e si avvia a raggiungere il 135% del Pil entro il 2040. Riteniamo che, più in là nel tempo, il limite del tetto del debito negli Stati Uniti sia destinato a diventare un problema più grande di quello che il mercato sta attualmente valutando. C’è poca preoccupazione al riguardo, ma questa situazione può cambiare e probabilmente cambierà rapidamente a un certo punto durante l’estate”. 

Per Matthews la cosiddetta ‘data X’, ovvero il momento in cui il Tesoro statunitense esaurirà la propria liquidità, è un obiettivo mobile che dipende dalla combinazione di entrate fiscali, spesa e gestione efficace delle risorse di cassa. Ed è probabile che si collochi verso la fine di luglio, ma potrebbe anche prolungarsi fino ad agosto.

La polarizzazione continua a crescere

“Se analizziamo la politica degli Stati Uniti, notiamo una polarizzazione e una discordia mai viste prima – analizza l’esperto -. Kevin McCarthy, leader del caucus repubblicano alla Camera, ha una maggioranza risicata e c’è un gruppo di repubblicani intransigenti che non esiteranno a provocare una sostanziale volatilità per ottenere il loro scopo. I rapporti tra McCarthy, il Senato controllato dai Democratici e la Casa Bianca sono inesistenti. I diversi protagonisti di questo dramma sono distanti tra loro e le opinioni sono più radicate e polarizzate che mai. È improbabile che si raggiunga un accordo prima della ‘data X’. La domanda più difficile è come interpretare questa situazione”. 

Il tetto del debito aumenta i rischi

Sebbene sia troppo presto per posizionarsi in vista dell’evento, per Matthews l’esito più probabile sarà un periodo di ‘risk-off’ guidato dai timori di un evento di tipo default o di una rapida e severa riduzione della spesa pubblica che faccia prevedere al mercato una più grave recessione economica. “Nei prossimi mesi – afferma – prevediamo buone opportunità per generare rendimenti. Se si guarda alla crisi di Svb, è interessante notare che Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, all’inizio di marzo parlava di traiettoria di crescita e inflazione e voleva imporre un cambio di passo da falco nella determinazione del percorso di rialzo dei tassi della Fed. È evidente che non si aspettava il caos che sarebbe poi scoppiato nel settore bancario regionale statunitense”. 

La compiacenza crea opportunità 

“Consideriamo questa sorpresa come un segnale di avvertimento del fatto che lo stress può emergere dal nulla, associato a settori dell’economia e del sistema finanziario che nessuno sospetta. Riteniamo che il mercato si stia preoccupando troppo poco di questa eventualità. Di conseguenza, quest’anno ci troveremo di fronte a un’ulteriore volatilità, sia nei tassi sia nelle azioni e nei cambi, che apriranno opportunità in senso macro”, conclude Matthews.

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