Per Generali Investments gli utili dell’Area euro torneranno ai livelli del 2019 nella seconda metà del 2022, mentre quelli a stelle e strisce già a fine 2021
La stagione dei risultati 2020 negli Stati Uniti si sta avvicinando alla sua fase finale, con l’83% delle aziende Usa che hanno già comunicato i risultati rispetto al 56% per l’Europa. Le aziende statunitensi stanno registrando un’inversione di tendenza sia nella crescita degli utili che in quella dei ricavi: da -8% nel terzo trimestre al +6% per gli utili e da -2,7% a +2,5% per i ricavi.
Diversa la situazione al di qua dell’Oceano, come fa notare Vladimir Oleinikov, senior quantitative analyst di Generali Investments. “In parte a causa delle misure di contenimento adottate, la crescita degli utili su base annuale per le società europee è rimasta negativa come nel terzo trimestre (-23%). Il settore energetico in Europa (-76%) ha mostrato di gran lunga i risultati peggiori, con la crescita mediana del segmento al netto del settore energia pari al 2,9%”.
La crescita delle vendite delle imprese presenti nell’indice Msci Europe è leggermente migliorata ma è rimasta ancora negativa: da -14,4% nel terzo trimestre a -9,7% nel quarto. Anche il trend degli utili in Europa è inferiore a quello degli Stati Uniti, 66% contro 82%. Nonostante gli ottimi risultati degli utili Usa, la guidance corporate è più debole rispetto al trimestre precedente.
“Per il 2021, vediamo il rischio di revisioni positive legate ai programmi di vaccinazione, alla riapertura delle attività e al sostegno della politica globale fiscale e monetaria”, avverte quindi spiega dunque Oleinikov.
“Prevediamo che gli utili dell’Area Euro torneranno ai livelli del 2019 nella seconda metà del 2022, mentre quelli degli Stati Uniti a fine 2021: il minor peso nel listino Usa dei titoli energetici e finanziari ed il maggior peso del comparto tecnologico spiegano la più rapida ripresa degli utili statunitensi”, conclude.