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Value, i settori su cui investire ora

Per Notz Stucki, è il momento di modificare la strategia azionaria, sia andando su aziende cicliche pronte a ripartire, soprattutto quelle legate alle clean energy, sia rimanendo su tech e sanità 

Con gli annunci relativi ai vaccini, a novembre sembra essere iniziata la tanto attesa rotazione, con i titoli value che stanno superando quelli growth. Per Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki,  potrebbe quindi essere il momento giusto per mettere in portafoglio alcune aziende cicliche pronte a ripartire di slancio.

“Dal punto di vista della geografia – osserva Calef -, dopo mesi di un rally favorito dalle potenti big tech, nonché dai cosiddetti titoli ‘stay-at-home’, l’azionario Usa sta continuando a salire anche a novembre, ma questa volta meno rispetto all’equity del resto del mondo. In particolare, grazie soprattutto al rimbalzo di Europa e Giappone, a novembre la performance dell’azionario mondiale (escluso Usa) sta superando quella dell’azionario Usa di oltre 3 punti percentuali”.

Per quanto riguarda il market cap (capitalizzazione di mercato), l’esperto ricorda poi che le aziende a piccola e media capitalizzazione di mercato sono quelle che soffrono maggiormente nei periodi di crisi, ma al tempo stesso sono anche quelle che ripartono con maggior vigore quando l’economia recupera. “Infatti, sembrerebbe che i mercati si attendano che questo recupero possa finalmente avere luogo, in quanto a novembre la performance delle mid cap Usa sta superando quella delle large cap Usa di oltre 3 punti percentuali”, sottolinea.

Quanto alle valutazioni di mercato, Calef fa un confronto: da una parte i titoli value, che presentano un rapporto prezzo/utili relativamente basso, poiché, appartenendo generalmente a settori maturi, il mercato ritiene che non abbiano più grande potenziale di crescita e corrispondono a quelli finora più penalizzati dalla recessione (come ad esempio finanziari ed energetici); dall’altra parte i titoli growth, che invece presentano un rapporto prezzo/utili relativamente alto poiché il mercato ritiene che abbiano un maggior potenziale di crescita e corrispondono a quelli che sono stati più resilienti durante questa crisi (come ad esempio i tecnologici).

Ma dopo mesi di dominio dei secondi, forse potrebbe essere tempo di rotazione. “A novembre la performance dei value sta superando quella dei growth di circa 3 punti percentuali – evidenzia Calef -. In definitiva, si potrebbe concludere che l’annuncio dei vaccini sia il vero punto di svolta per un recupero economico nel 2021, e infatti i mercati stanno dando corso ad una fisiologica rotazione settoriale”. 

Per l’esperto, in questa finestra di mercato, dunque, si potrebbe valutare di modificare parzialmente la strategia azionaria, sia andando su aziende cicliche pronte a ripartire forte (soprattutto su quelle legate alle Clean Energy), sia rimanendo su tecnologia e sanità, ovvero i settori che si sono mostrati più robusti in questo 2020, ma nel caso specifico Calef raccomanda una maggior attenzione nella selezione dei titoli (e dei settori) date le elevate valutazioni di mercato.

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