Le aziende possono concedere un contributo per le spese del carburante ai dipendenti. Ecco a chi spetta e come funziona
Il caro carburanti sta mettendo in seria difficoltà le famiglie italiane. Tanto che il governo ha deciso di prolungare di 10 giorni l’abbattimento di 25 centesimi dell‘accisa su benzina e gasolio utilizzando il sovra-gettito Iva. I tagli alla pompa sono quindi confermati fino al 2 maggio grazie al sistema dell’accisa mobile. Ma non è tutto. Tra gli interventi del governo per dare una mano alle famiglie c’è anche il cosiddetto bonus benzina, ovvero un contributo di 200 euro destinato ai lavoratori dipendenti.
Per la misura, il governo ha stanziato 9,9 milioni di euro per il 2022. Cifra che calerà a 0,9 milioni nel 2023.
Bonus benzina, cos’è
A differenza delle altre agevolazioni governative, il bonus benzina non è contributo concesso dallo Stato per l’acquisto di carburante. Con il nuovo decreto anti-rincari, il governo prevede infatti che siano le aziende, a loro discrezione, a concedere un buono carburante dell’ammontare massimo di 200 euro.
Bonus che, se concesso, sarà completamente esentasse. Inoltre, l’importo concesso non concorre alla formazione del proprio reddito.
A chi spetta il bonus benzina
La misura è rivolta ai dipendenti di aziende private. Si tratta infatti di voucher aziendali per l’acquisto di carburante. Non sono previsti requisiti o tetti al reddito per potere accedere al bonus benzina. L’unico limite di cui parla la norma è, appunto, che il benefit è destinato ai lavoratori dipendenti di aziende private. Sono dunque esclusi i lavoratori a partita Iva e i dipendenti della pubblica amministrazione.
Il buono – si legge – viene ceduto “a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore”.
Come richiedere il bonus benzina
Il bonus benzina, proprio per le sue caratteristiche, non può essere richiesto dal singolo lavoratore. Non è quindi prevista la presentazione di alcuna domanda. Tocca all’azienda scegliere se dare questi buoni ai propri dipendenti, non essendo previsti in maniera automatica dalla normativa.
Il bonus benzina viene erogato in forma di voucher. Il governo ha stabilito che le società che decidono di fornirlo ai lavoratori non pagheranno alcuna tassa su tale agevolazione.
Al momento è previsto che le aziende possano concedere un contributo fino a 258,23 euro annui per i cosiddetti fringe benefit: cioè buoni acquisto, buoni carburante o buoni spesa. Nel 2020 e 2021, come misura di sostegno economico durante la pandemia, l’importo è stato raddoppiato a 516,46 euro.
L’Agenzia delle Entrate non si è ancora pronunciata in merito, ma al momento pare che il bonus benzina sia cumulabile e aggiuntivo ai benefici già previsti.