Ecobonus, Superbonus 110% e Bonus ristrutturazione: ecco come rifare porte e finestre con lo sconto
Un bonus infissi vero e proprio per il 2022 non esiste. È però possibile accedere allo sconto attraverso altre agevolazioni che inseriscono questo tipo di spese tra quelle destinatarie di aiuti economici nell’ambito di una ristrutturazione. In particolare sono tre le vie per rifare le finestre a costo zero o quasi.
La prima è quella di usufruire dell’Ecobonus 50%, secondo l’art. 14 del Decreto Legge n. 63/2016. La seconda via consiste nel Bonus ristrutturazioni 50%, come da art. 16 del Decreto Legge n. 63/2016. E la terza passa dal Superbonus 110%, come disposto nell’art. 119, comma 2 del Decreto Legge n. 34/2020. Sono tre strade molto diverse tra di loro, ognuna con le proprie specificità, i propri limiti e requisiti specifici.
Bonus infissi tramite Ecobonus
Si può dunque far rientrare il bonus infissi nell’ambito dell’Ecobonus 50%. L’agevolazione consiste in una detrazione del 50% sulle spese sostenute per la sostituzione di nuove porte e finestre. Sono comprese anche persiane, tapparelle, tende da sole, fino ad un tetto di spesa di 60 mila euro. L’obiettivo deve però essere quello di migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione, riducendo il consumo di gas e luce. Per questo è necessario che, oltre ai requisiti previsti per l’Ecobonus, l’immobile in cui è inserita l’unità immobiliare faccia un salto di una classe energetica.
I limiti di spesa indicati nell’allegato I al Decreto requisiti tecnici Ecobonus sono i seguenti: nelle Zone climatiche A, B e C i serramento devono avere un costo massimo di 550,00 €/m2, mentre per serramento e annessa chiusura oscurante (persiana, tapparelle) il tetto è di 650,00 €/m2. Nelle Zone climatiche D, E ed F il serramento ha costo di 650,00 €/m2 mentre la spesa per serramento e chiusura oscurante è di 750,00 €/m2. Per avere il bonus infissi, inoltre, le parti sostituite devono delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati e devono garantire un valore di conduttività termica minore o uguale al limite stabilito per le fasce climatiche delle differenti zone.
Il rimborso potrà essere ottenuto tramite una detrazione in denuncia dei redditi. Oppure tramite sconto in fattura o cessione del credito da richiedere direttamente al fornitore o all’istituto di credito.
Bonus infissi tramite Superbonus 110%
Se si sceglie la via del Superbonus 110%, lo sconto bonus infissi è invece totale. È infatti possibile portare il rifacimento in detrazione al 100% come intervento trainato. Ovviamente però la sostituzione di porte e finestre deve avvenire insieme allo svolgimento almeno di un lavoro principale o trainato, come l’installazione di un cappotto termico, oppure di pompe di calore o di caldaie a condensazione. La condizione, in questo caso, è che ci sia un avanzamento di almeno due classi energetiche. Bisogna insomma apportare modifiche sostanziali all’abitazione.
Bonus infissi tramite ristrutturazione
Infine, il bonus infissi può esser fatto rientrare in quello ristrutturazione. Si tratta sicuramente della via più semplice anche se, in certi casi, meno conveniente. Per ottenere l’agevolazione, infatti, è sufficiente come unico intervento il rifacimento di porte e finestre. Non c’è insomma bisogno di accoppiare questa opera ad altri lavori. In questo caso, il rimborso equivale solo al 50% della spesa e fino a un massimo di 48 mila euro. La detrazione sarà erogata sotto forma di rimborso Irpef in 10 anni, un tempo più lungo rispetto agli altri procedimenti.