Dal 5 gennaio sconti in tutta Italia. Previsti un giro d’affari di 4,7 miliardi e regole più stringenti sulla trasparenza. Ecco i 5 principi base di Confcommercio per lo shopping in tempo di saldi
La caccia allo sconto è già in corso in Sicilia e Basilicata, oggi parte in Valle d’Aosta e poi, da giovedì 5 gennaio, scatterà ufficialmente in tutte le altre regioni italiane. Fa eccezione solo la provincia di Trento dove non è prevista una data di avvio dei saldi che possono essere svolti liberamente dagli operatori commerciali.
Dunque, terminato lo shopping natalizio, è già tempo di saldi invernali 2023. E per il settore del commercio l’attesa è alta, anche se fare previsioni è difficile dal momento che in molti hanno già approfittato delle offerte del Black Friday e che si moltiplicano le promozioni anticipate con i pre-saldi per i clienti affezionati.
Saldi invernali 2023: un giro di affari di 4,7 miliardi
Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio saranno 15,4 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro. Ben 304 euro a famiglia. Il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni si aspetta una crescita dei saldi di oltre il 10%. “Sarà più utile alla liquidità che ai guadagni – avverte -, che confidiamo possano arrivare dalla rinnovata fiducia che i consumatori ripongono con sempre maggiore frequenza nei nostri negozi orientati verso future strategie legate alla sostenibilità e all’innovazione”.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori calcola invece che solo il 24% delle famiglie italiane farà acquisti ai saldi, vale a dire il 13% in meno rispetto allo scorso anno. La spesa media a famiglia sarà di 178,60 euro, in calo del 3% rispetto ai saldi invernali 2022.
Proprio sui pre-saldi, i cosiddetti Proprio contro i “boxing days” pensati per intercettare in anticipo i consumatori in attesa dei saldi invernali, punta poi il dito Confesercenti. Per l’associazione si tratta infatti di una “valanga promozionale” che “danneggia gli imprenditori che correttamente aspettano il giorno previsto per dare il via alle vendite di fine stagione”. A tutto vantaggio “soprattutto dei grandi marchi e delle piattaforme web”.
Saldi più sicuri
Intanto, la stagione dei saldi invernali 2023 si preannuncia più trasparente per i consumatori. I negozianti, infatti, accanto alla merce dovranno indicare non solo la percentuale di sconto, ma anche il vecchio prezzo, cioè il prezzo più basso praticato per quel prodotto negli ultimi 30 giorni.
“L’introduzione del nuovo decreto legislativo consentirà ai consumatori di proteggersi da eventuali comportamenti sleali dei negozianti che gonfiano all’ultimo minuto i prezzi dei prodotti – spiega Lillo Vizzini, presidente Federconsumatori Palermo. La norma, a suo dire, sarà molto utile anche per proteggersi da finti sconti online, dove è facile incappare in offerte finte. Le sanzioni applicabili dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per i negozianti che non rispetteranno la nuova norma vanno da 5mila euro a 10 milioni di euro, nei casi più gravi.
Cinque consigli per gli acquisti
Intanto, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano 5 principi di base per godersi appieno questa stagione di saldi.
I cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: durante i saldi il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.