Sono undici gli Etf sul bitcoin quotati a Wall Street. Tra gli emittenti ci sono asset manager del calibro di BlackRock, Fidelity e Invesco
Dopo un’attesa durata circa dieci anni, in America sono stati quotati i primi Etf spot sul bitcoin. In tutto sono 11 le società (Ark 21Shares, Invesco, VanEck, WisdomTree, Fidelity, Valkyrie, BlackRock, Grayscale, Bitwise, Hashdex e Franklin Templeton) che hanno avuto il via libera da parte della Sec (la Consob americana). Tra queste ci sono asset manager del calibro di BlackRock, Fidelity e Invesco, che insieme gestiscono masse a livello mondiale per oltre 15 mila miliardi di dollari.
Il cammino
La prima richiesta di un Etf spot sul bitcoin negli Usa risale al 2013, ma la Sec si è sempre opposta per mancanza di trasparenza del mercato, per rischi di frode e manipolazione. Oltre a considerare il fatto che si tratta di strumenti non regolamentati e quindi soggetti a una scarsa sorveglianza.
Che cos’è un Etf
L’Exchange traded fund è a tutti gli effetti un fondo comuneIl fondo comune d'investimento è uno strumento che unisce l..., con il patrimonio separato da quello dell’emittente e custodito presso una banca depositaria. I capitali investiti, dunque, restano di proprietà del cliente, che potrà incassarli anche in caso di fallimento della società emittente o della stessa banca depositaria. Rispetto ad altre alternative per investire in bitcoin, come gli exchange, lo strumento Etf, per le sue caratteristiche, potrebbe avvicinare al mondo delle crypto anche gli investitori che fino a oggi si sono mostrati piuttosto reticenti.
“L’approvazione dei primi Etf spot sul Bitcoin è un momento significativo che riflette un nuovo livello di consenso, di maturità e di mainstreaming del mercato cripto, conferendo maggiore credibilità al settore – commenta Gianluigi Guida, Ceo di Binance Italy -. Gli Etf sul Bitcoin, infatti, semplificando l’accesso al mercato, possono attrarre nuovi investitori ed ulteriore liquidità”.
Il parallelo con l’oro
Facendo un parallelo con gli Etf sull’oro, arrivati sul mercato nel 2004, “la loro introduzione ha generato nei successivi sette anni prezzi al rialzo dell’oro stesso – puntualizza Guida -. Insieme al prossimo halving (dimezzamento della quantità prodotta ogni 10 minuti) del Bitcoin, si prospetta dunque un mercato ancora più dinamico”.
Gli Etf rappresentano uno strumento accessibile e relativamente a basso costo che consente agli utenti meno familiari con i cripto-asset di accedere con maggiore facilità agli investimenti in criptovalute, “rafforzandone la credibilità – sottolinea ancora Guida – Inoltre, la coesistenza di investimenti diretti in bitcoin e strumenti regolamentati rende possibile adottare diverse strategie di investimento in linea con i vari profili di rischio e le relative preferenze. Ciò segna una nuova entusiasmante era di adozione e legittimazione per il bitcoin e per l’intero comparto dei crypto-asset”, conclude Guida