Nel 2022 gli acquisti con la formula ‘paga dopo’ sono aumenti del 47%. Millennials e Generazione Z in prima fila, calano le insolvenze
Agli italiani piace sempre di più la formula ‘Buy now pay later’. Nonostante per i pagamenti online il metodo più diffuso resti ancora la carta, usata soprattutto per completare transazioni di valore elevato, quello che è noto con l’acronimo di ‘Bnpl’ registra una crescita annua a due cifre. È quanto emerge da un report di Crif, secondo cui nel 2022 l’incremento è stato del 47%. In ulteriore accelerazione rispetto al +35% del 2021. Confermato quindi il ritmo di crescita decisamente superiore rispetto al quello del credito al consumo small ticket tradizionale (che si è attestato a +13% nel 2021 e +5% lo scorso anno).
Buy now pay later, più un metodo di pagamento che un finanziamento
Il Crif market outlook evidenzia anche come il ticket medio del Bnpl sia molto inferiore rispetto a quello del credito al consumo più tradizionale: oltre il 50% delle richieste è inferiore ai 500 euro. Quindi il Buy now pay later rappresenta per i consumatori più un mezzo di pagamento che una forma di finanziamento.
Millennials e Generazione Z in prima fila
Per quanto riguarda il profilo d’età degli utenti, Millennials e Generazione Z costituiscono il 71% del totale. Un dato che si spiega col fatto che queste generazioni sono cresciute con l’e-commerce e la digitalizzazione dei servizi finanziari. L’adozione di nuove forme di pagamento è quindi per loro naturale.
Buy now pay later, calano le insolvenze
Anche sul fronte della rischiosità del credito emergono evidenze interessanti. Nel 2022, infatti, il Buy now pay later ha fatto registrare un tasso medio di insolvenza in calo del -30% nel 2022 rispetto al 2021. E in controtendenza rispetto alla crescita fatta segnare invece dal credito small ticket.