Secondo i dati notarili, nel primo semestre le compravendite sono scese dell’8,7% e i mutui del 29,5%. Tengono le transazioni di seconde case tra privati. Nel 2023 il mercato chiuderà a -10,5%
Mercato immobiliare in decisa frenata nel 2023. Nei primi sei mesi dell’anno le compravendite di case in Italia sono calate dell’8,7% (da 303.375 a 277.052) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È quanto emerge dai dati statistici notarili, secondo cui, sempre nel periodo gennaio-giugno, si è registrato un significativo calo dei mutui per l’acquisto della casa. La discesa è stata infatti del 29,5% rispetto al 2022. Una contrazione dei finanziamenti concessi che è risultata “in linea con il calo di capitale erogato”, passato da 38,5 a 26,9 miliardi (-30,1%).
Immobiliare, compravendite di case in calo dell’8,7%
I dati notarili segnalano anche che il mercato delle transazioni delle seconde case tra privati resta invece “pressoché stabile, rispetto al primo semestre del 2022, con una riduzione dell’1,9%”. Ma è ben più negativa la percentuale di quelle acquisite da imprese (-11,5%). Puntando la lente d’ingrandimento su 9 grandi città italiane, i notai rilevano poi come, sempre nel primo semestre del 2023, a Milano si è registrato un calo dell’8,4% delle compravendite di abitazioni, rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre a Torino la discesa è stata del 3,4%, e a Verona del 3,7%.
A Bologna, invece, il decremento è stato del 4,6%, percentuale che, invece, a Firenze, è -10,3%. Scendendo più giù, al Centro e al Sud Italia, nei primi sei mesi dell’anno in corso a Roma c’è stato un calo del 9,6% delle compravendite di abitazioni, a Napoli del 7,3%, mentre è molto più bassa la riduzione che è stata rilevata a Palermo (-0,33%) e assai più elevata quella riscontrata a Bari (-12,4%).
Immobiliare, mutui in calo: l’ascesa dei tassi spinge l’uso dei capitali
Quanto al calo dei mutui, i notai segnalano come prosegua il ‘trend’ di riduzione a doppia cifra dei prestiti concessi, rispetto al calo delle compravendite (-8,7%). Ad evidenziare, sottolineano, come in Italia “l’aumento dei tassi di interesse abbia portato le persone ad utilizzare maggiormente i propri capitali, rispetto alle forme di finanziamento” provenienti dagli istituti di credito.
L’abbassamento dei mutui concessi “è in linea con il calo di capitale erogato, che passa da 38,5 a 26,9 miliardi (-30,1%): quello medio, nei primi sei mesi del 2023 – spiegano i notai – è in linea al dato del primo semestre 2022 (170.597 euro, al confronto con i 172.171 euro del primo semestre 2022)”.
Immobiliare, previsto un calo del 10,5% del mercato a fine 2023
Alla fine del 2023, il Consiglio Nazionale del Notariato si aspetta quindi un calo del mercato immobiliare del 10,5%. “Analizzando la suddivisione tra prime e seconde case, acquistate da privati e imprese, il calo è generalizzato – si legge -. Ma con un importante dato da sottolineare: il mercato delle seconde case tra privati tiene. Nello specifico, infatti, si prospetta un decremento rispettivamente del 13,8% di acquisti prima casa tra privati e del 32,3% di prime case da impresa”.
Quanto infine all’acquisto di seconde case da impresa, il dato risulta essere in discesa del 15,3%. Però, in questo caso si evidenza come il numero di compravendite sia 2,5 volte superiore (pari a 43.798 immobili), rispetto alle compravendite di prima casa da impresa (18.515). “Dato finale, e diverso rispetto agli altri, è il leggero calo di compravendite di seconde case da privati (-2,5%)”, indicano ancora i notai.