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L’assegno unico slitta a marzo: da 50 a 180 euro a figlio

quanto costa un figlio

Domande al via da gennaio 2022, prime erogazioni in arrivo per marzo. Ecco gli importi dell’assegno unico

Da un minimo di 50 a circa 180 euro per ogni figlio, con una significativa maggiorazione a partire dal terzo figlio. A tanto dovrebbe ammontare l’assegno unico, in via di definizione nel decreto attuativo, che nel 2022 sostituirà detrazioni fiscali e assegni al nucleo familiare. È ormai certo intanto che la misura non partirà più dal prossimo gennaio, ma da marzo. Nel frattempo resteranno validi tutti gli aiuti “ponte” e gli sgravi già attivi dal 1° luglio scorso.

Il contributo è destinato alle famiglie con figli fino all’età di 21 anni e si potrà farne richiesta dal settimo mese di gravidanza. L’assegno unico spetterà anche ai figli con disabilità, senza limiti di età, ed eliminerà tutti i sostegni già attivi per le famiglie: bonus mamma e bebè, assegni familiari, detrazioni.

Quanto vale l’assegno unico

L’importo dell’assegno unico sarà calcolato sulla base dell’Isee e andrà dai 50 euro per i redditi più alti fino ai 180 euro per i più bassi, che dal terzo figlio in poi potranno arrivare fino a circa 250-260 euro per ogni figlio. Ci sarà inoltre una maggiorazione se entrambi i genitori lavorano, una premialità voluta dalla ministra della Famiglia, Elena Bonetti, per spingere il lavoro femminile.

Stando ai dati Istat, circa la metà delle famiglie italiane dovrebbe avere diritto all’importo massimo dell’assegno unico universale per i figli. La metà delle famiglie italiane, secondo l’Istituto di statistica, ha infatti un Isee fino a 15mila euro. 

Assegno unico, domande da gennaio 2022

Le domande, che andranno inviate all’Inps, partiranno da gennaio 2022 e le prime erogazioni arriveranno a marzo. A regime, l’assegno verrà sempre erogato da marzo a marzo di ciascun anno. Lo slittamento di tre mesi, fanno sapere dal governo, non è dovuto a problemi organizzativi ma ad una scelta legata all’esigenza di permettere alle famiglie di presentare l’Isee dell’anno precedente, su cui si misura l’importo dell’assegno. 

Per il 2022, per evitare due mesi scoperti, si prorogheranno a gennaio e febbraio assegno “ponte” e assegni familiari oggi in vigore.

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