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Mutui, arriva la stangata: i tassi schizzano al 3,23%

Bankitalia certifica il balzo dei tassi sui nuovi mutui ad ottobre. Erano al 2,65% a settembre. Il Codacons: rata più cara di 150 euro, per le famiglie stangata da 1.800 euro all’anno

Deciso balzo dei tassi sui nuovi mutui a ottobre, a seguito delle decisioni della Bce. È quanto emerge dalle tabelle della Banca d’Italia, stando alle quali i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) si sono collocati al 3,23%, contro il 2,65 di settembre. Quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono invece saliti all’8,94%, dall’8,83 del mese precedente.

Stangata sui mutui

“Bankitalia conferma gli allarmi del Codacons circa la nuova stangata che si è abbattuta sui mutui degli italiani, con le rate dei finanziamenti che risultano sensibilmente più elevate rispetto al 2021”, sottolinea l’associazione dei consumatori, commentando il balzo dei tassi sui nuovi mutui alle famiglie a ottobre certificato dalla Banca d’Italia.

“Dopo la decisione della Bce di alzare ulteriormente i tassi avevamo previsto il rialzo dei costi dei mutui a carico degli italiani e le conseguenze negative per le tasche delle famiglie – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Oggi i dati di Bankitalia confermano le nostre previsioni, con i tassi di interesse sui prestiti per l’acquisto di abitazioni saliti a ottobre al 3,23%”.

Per i mutui a tasso variabile rata più cara di 150 euro

In base alle stime del Codacons, considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è salita ad ottobre tra i 40 e i 50 euro per effetto del nuovo aumento dei tassi deciso dalla Bce.

Se però si contano tutti gli incrementi imposti dalla Banca centrale europea negli ultimi mesi, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile aumenta complessivamente tra i 120 e i 150 euro rispetto a quanto pagato lo scorso anno. Con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +1.440 e +1.800 euro all’anno.

“L’incremento del costo dei finanziamenti si aggiunge così al caro-bollette e all’emergenza prezzi, aggravando ulteriormente i conti degli italiani. Ciò apre un altro pericoloso fronte, quello dei ritardi nei pagamenti delle rate da parte delle famiglie in difficoltà, schiacciate dall’emergenza energia, da un’inflazione alle stelle e ora anche da mutui sempre più cari e difficili da pagare”, conclude Rienzi.

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