L’Abi avverte: i rialzi Bce si faranno sentire nei prossimi mesi. Secondo Federconsumatori per i variabili la rata aumenterà del 14%
Agosto si è salvato, ma l’autunno si annuncia caldo. Stando infatti all’Abi, l’associazione delle banche italiane, l’aumento dei tassi Bce non si è ancora riflettuto sulle rate dei mutui degli italiani, ma lo farà nei prossimi mesi.
Mutui, in autunno i rincari
I tassi sui nuovi mutui sono infatti rimasti stabili ad agosto, mese tradizionalmente con poche operazioni, spiegano dal’Abi, e i rialzi decisi dalla Bce si rifletteranno nei dati dei prossimi mesi autunnali.
Secondo il rapporto mensile dell’associazione, ad agosto il tasso medio sui nuovi finanziamenti immobiliari, che sintetizza quelli fissi e variabili, è stato del 2,13% contro il 2,15 del mese precedente restando sui livelli di febbraio 2017.
Lo scorso anno, nell’agosto 2021, era pari all’1,46%. “Restiamo su livelli storicamente bassi”, ha spiegato il vice dg, Gianfranco Torriero.
Mutui variabili, la rata è vista in aumento del 14%
Intanto c’è già chi fa i conti di quanto le mosse della Bce peseranno sulle tasche degli italiani. Secondo Federconsumatori, chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile potrebbe pagare in media quest’anno rispetto al 2021 il 14% in più. L’associazione ipotizza per un mutuo di 25 anni da 115mila euro un aumento di 59,45 euro al mese per 713 euro in un anno.
“Il rialzo dei tassi operato dalla Bce nelle scorse settimane, nel tentativo di fermare la corsa dell’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi – sottolineano i consumatori – avrà ripercussioni importanti per i cittadini. Gli effetti principali si vedranno, infatti, sulle rate di prestiti e finanziamenti, ma soprattutto su quelle ben più onerose dei mutui, che già hanno iniziato la loro corsa al rialzo”.
Rata più onerosa del 24% per i mutui a tasso fisso
Stipulando un mutuo a tasso fisso oggi, per Federconsumatori si avrebbe una rata più onerosa mediamente del 24% rispetto a quella di un mutuo a tasso fisso stipulato a dicembre 2021. Il relativo costo ipotetico di un mutuo a tasso fisso di 115.000 euro per 25 anni, per esempio, aumenta mediamente di 31.769 euro nel 2022.
Ma per chi ha già stipulato un variabile la situazione è decisamente peggiore. “Infatti – avvertono da Federconsumatori -, se nel caso appena descritto la differenza di costo è solo ipotetica, considerando la stipula effettuata a diverse condizioni contrattuali in momenti diversi, nel caso del mutuo a tasso variabile invece l’aumento incide direttamente sui pagamenti in corso. E, quindi, sulle tasche dei cittadini”.