A febbraio scattano i nuovi assegni minimi per gli over 75 e la rivalutazione per chi non l’ha già avuta a gennaio. Ecco gli importi
Pensioni più alte a febbraio. Dal prossimo mese scatterà infatti la rivalutazione generale degli assegni previdenziali per tutti coloro a cui non è già stata calcolata a gennaio. Inoltre partiranno anche gli importi minimi maggiorati per gli over 75, come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, con il passaggio da 525 euro a 600 euro al mese.
Rivalutazione pensioni 2023: cosa cambia
Dl 1° febbraio, quindi, l’Inps procederà con l’erogazione delle pensioni con i nuovi importi. Secondo i tecnici di Sostariffe.it, l’aumento sarà del 7,3%: +5,3% sul valore del mese precedente e +2% già pagato lo scorso novembre per le pensioni fino a 2692,32 euro, come stabilito con il decreto Aiuti bis dall’esecutivo Draghi.
Pensioni, aumenti non uguali per tutti
La rivalutazione piena vale però solo per gli assegni previdenziali fino a quattro volte il minimo, cioè fino 2.101,52 euro al mese lordi. Questi riceveranno la rivalutazione completa, cioè al 100%, pari al 7,3%.
L’Inps ha infatti diviso gli aumenti in base a sei scaglioni. Per gli assegni tra le quattro e le cinque volte la rivalutazione sarà dell’85%. Sarà invece del 53% per quelli tra le cinque e le sei volte il minimo, per poi scendere al 47% per quelle tra sei e otto volte il minimo e al 37% per quelle tra otto e dieci volte. Per le pensioni oltre 10 volte il minimo la rivalutazione si ferma al 32%. In pratica per gli assegni lordi superiori a 5.253 euro al mese la rivalutazione si limiterà al 2,33% con la perdita di quasi cinque punti.
A gennaio sono già partite le erogazioni degli importi del primo scaglione, quelli fino a quattro volte il minimo. Tutti gli altri sono invece programmati a scalare: è quindi possibile che le pensioni più alte vedano il nuovo assegno arrivare per la prima volta tra marzo e aprile.
La ripartizione dei 6 scaglioni in sintesi:
– assegni fino a 2.102,52 euro lordi: rivalutazione del 100%, aumento del 7,3%, circa 76 euro.
– assegni fino a 2.696,90 euro lordi: rivalutazione dell’85%, aumento del 6,2%, circa 142 euro.
– assegni fino a 3.152 euro lordi: rivalutazione del 53%, aumento del 3,8%, circa 110 euro.
– assegni fino a 4.200 euro lordi: rivalutazione del 47%, aumento 3,4%, circa 126 euro.
– assegni fino a 5.250 euro lordi: rivalutazione del 37%, aumento 2,7%, circa 126 euro.
– assegni oltre i 5.250 euro lordi: rivalutazione del 32%, aumento 2,3%, circa 122 euro.
Pensioni minime a 600 euro
Infine, come si diceva, per gli over 75 le pensioni minime, cioè quelle che nel 2022 valevano 525 euro, saranno portate a 600 euro, invece che a 563 come sarebbe stato con la rivalutazione.