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Praude Am corre col “value”: +600% dal lancio

Value

Il fondatore Malvestio: “Guardiamo a società solide, con buoni multipli e utili costanti. La qualità si trova soprattutto in Italia”

Dopo anni di sovraperformance del growth, ovvero dei titoli a crescita sostenuta, è arrivato il momento di puntare sui titoli value, quelli più difensivi. Senza però rinunciare al rendimento. Ne sa qualcosa Massimo Malvestio, fondatore di Praude Asset Management, che con il suo fondo Hermes Linder sta realizzando un rendimento composto dell’11,7% all’anno (+600% dal lancio).

Massimo Malvestio

Avvocato di professione, Malvestio ha creato la società di gestione a Malta nel 2009 e da allora il fondo Hermes Linder, che è focalizzato sui titoli value, è cresciuto progressivamente in termini di masse gestite per effetto della performance ottenuta, “ma anche per il passaparola – spiega Malvestio – Così siamo arrivati a detenere oltre 340 milioni di euro di patrimonio, piazzandoci tra il miglior 1% dei fondi Small Cap per rendimento in tre degli ultimi sei anni (su Bloomberg) e vincendo il Thomson Reuters Lipper Award come miglior European Small Cap nel 2017”.

Nel tempo sono nati anche altri fondi, come il Total Return e il Low Volatility, ma per Malvestio il “gioiello” della scuderia Praude rimane sempre Hermes Linder, “un fondo che ha una notevole libertà di movimento e che oggi è investito soprattutto in Italia – racconta – Per spingere la performance ricorriamo anche ad arbitraggi giuridici, sfruttando le opportunità che ci offre la legislazione. Sono situazioni che capitano, in media, ogni tre/quattro mesi. Di base, comunque, siamo investitori di lungo termine e manteniamo le partecipazioni in portafoglio per anni. Per esempio, la posizione su Sesa, che è nella top 10 del fondo, è stata aperta 7-8 anni fa”.

E tra i titoli di punta ci sono anche Interpump, El.En, Cementir, Buzzi Unicem e Italia Wine Brands. “In generale, amiamo molto lo Star (ora Euronext Star Milan, ndr) e le società industriali – precisa Malvestito – dove è possibile trovare aziende di una qualità straordinaria e che conosciamo bene. L’unica pecca è che alcune sono poco internazionalizzate”.

Parlando di settori, invece, Malvestio fa notare come, finora, abbia investito poco nel comparto bancario, perché non crede nel settore italiano regolato: “detto questo, non abbiamo preclusioni. Se vediamo storie credibili e con generazione di cassa le inseriamo in portafoglio. La strategia value investing del fondo ricorre a un approccio bottom-up selezionando azioni di aziende che hanno una crescita stabile degli utili, un business credibile, un management capace, una bassa leva finanziaria, dei multipli ragionevoli e dei buoni rendimenti da dividendo”.

Tutte caratteristiche che Malvestio, a capo del comitato investimenti, cerca non solo in Italia, ma anche in Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Spagna e altri mercati europei.

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