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Smart working, ecco chi ha diritto alla proroga

Ne hanno diritto fino al 30 giugno i lavoratori fragili e i genitori di under 14 anni. In quest’ultimo caso però solo nel privato

Smart working prorogato fino alla fine di giugno senza necessità di accordo aziendale. È una delle principali novità contenute nella legge di conversione del decreto Milleproroghe, appena approvata dal Parlamento. La proroga nel privato riguarderà sia i lavoratori fragili che quelli con figli under 14, mentre nel pubblico solo i fragili.

Smart working, chi ha diritto alla proroga

Nel dettaglio, la proroga dello smart working fino al prossimo 30 giugno riguarda lavoratrici e lavoratori fragili. Cioè tutti coloro che sono effetti da “patologie con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità”. Per loro il diritto al lavoro agile non incontra il limite della compatibilità delle mansioni con la prestazione da remoto. Se infatti queste ultime non dovessero essere compatibili, è prevista la destinazione a una diversa mansione senza alcuna decurtazione retributiva.

Torna poi anche il diritto allo smart working per i genitori di figli con meno di 14 anni, per i quali il diritto al lavoro agile era terminato lo scorso 31 dicembre. Ma in questo caso ci sono alcune differenze a seconda della categoria. Una condizione è infatti che non vi sia nel nucleo familiare un altro genitore che non lavora o gode di strumenti di sostegno al reddito. 

Prevista anche la possibilità di lavorare da casa per i lavoratori per i quali il medico competente attesta il maggior rischio di contagio da Covid. In questo caso è però necessario che l’attività in questione sia compatibile con la prestazione da remoto.

Smart working, differenze tra privato e pubblico

Nel settore privato, quindi, sia i lavoratori fragili sia chi ha figli con meno di 14 anni a carico potranno tornare a lavorare in smart working dal prossimo 28 febbraio e fino al 30 giugno. Il lavoro agile sarà però possibile solo in alternanza con quello in presenza, quindi non al 100%, per un monte ore deciso con l’azienda. Per quanto riguarda invece i lavoratori con disabilità e quelli con figli fino ai 12 anni o disabili gravi, questi hanno diritto prioritario allo smart working. L’accesso alla misura deve però essere gestito nel rispetto delle condizioni stabilite con accordi individuali o collettivi.

Diversa la situazione nel settore pubblico, dove hanno accesso allo smart working solo i dipendenti fragili, mentre restano esclusi i genitori di under 14.

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