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Spid, l’identificazione in Poste diventa a pagamento

Ora chi sceglie il riconoscimento allo sportello dovrà pagare 12 euro. L’Aduc: “Penalizzati gli anziani”

Dodici euro. Ecco quanto dovranno sborsare da ora in poi coloro che per ottenere lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, opteranno per il servizio di riconoscimento di persona in Poste Italiane. Una novità delle ultime ore che ha lasciato di sasso molti e scatenato le proteste di alcune associazioni dei consumatori.

Spid, obbligatorio per interagire con la Pa

Lo Spid è ormai obbligatorio per interagire con la Pubblica amministrazione, a cominciare dall’Inps, e le richieste si stanno moltiplicando. Erano infatti, al 24 ottobre scorso, quasi 26 milioni le identità digitali erogate, in aumento del 61,5% da inizio 2021.

Tra i gestori di Spid, Poste è in testa, grazie alla diffusione sul territorio con 12.700 uffici. Al 30 giugno scorso, il gruppo era il primo gestore italiano di identità digitale, con un totale di oltre 17 milioni di Spid rilasciati.

Come si ottiene lo Spid

Per ottenere le credenziali Spid bisogna essere maggiorenni ed essere impossesso dei seguenti dati: un indirizzo e-mail, il numero di telefono del cellulare usato normalmente, un documento di identità valido (carta di identità, passaporto, patente o permesso di soggiorno), la tessera sanitaria con il codice fiscale.

I documenti devono essere fotografati o scansionati durante la registrazione e allegati al form da compilare. Poi è necessario scegliere uno tra gli Identity Provider che forniscono le credenziali Spid (Aruba, Infocert, Intesa, Lepida, Namirial, Poste italiane, Register, Sielte, Tim), inserire i propri dati anagrafici, la username e la password prescelta ed effettuare il riconoscimento. Proprio questo riconoscimento può avvenire tramite webcam o di persona.

Poste Italiane e Spid, cosa cambia

Tramite l’app di Poste, continua ad essere gratuito il riconoscimento da remoto, via audio o video con carta di identità (Cie) o passaporto elettronico, mentre diventa appunto a pagamento l’identificazione agli sportelli. Le Poste offrono altre modalità di attivazione dello Spid da remoto per i clienti Bancoposta e Postepay, tramite l’sms su cellulare certificato associato ad un prodotto Bancoposta o Postepay, tramite il lettore Bancoposta e carta Postamat oppure attraverso un bonifico da un conto corrente intestato.

C’è da dire che anche altri gestori dell’identità digitale richiedono un pagamento. Ad esempio, Tim e Spiditalia di Register.it propongono anche il servizio a distanza via webcam a pagamento. Altri, però, come Infocert o Intesa, forniscono gratis sia il riconoscimento da remoto sia quello in presenza.

La protesta dei consumatori

“Tutti questi metodi – protestano i rappresentanti Aduc – presentano difficoltà per chi non è cliente BancoPosta come pure a chi non possiede o non sa usare un computer, un tablet o uno smartphone. E’ possibile l’identificazione presso uno sportello pubblico, dove però occorre la marca da bollo di sedici euro oltre al pagamento dei diritti di segreteria”.

“La conseguenza di tutto ciò, per una persona poco pratica con le odierne tecnologie e che non ha modo di farsi aiutare, è l’essere costretta a pagare dodici euro in agenzia postale – sottolineano dall’associazione -. Esistono altri gestori di identità Spid, ma specie nei piccoli centri è complicato, e a volte impossibile, avvalersene. La decisione di Poste Italiane, seppur legittima, appare un modo per raggranellare un po’ di incassi facendo leva sul pubblico meno evoluto e molto spesso anziano”.

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