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Ucraina, allarme prezzi: rincari per pane, pasta e carburanti

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Il conflitto rischia di far impennare prezzi e tariffe. Per la pasta si teme un aumento del 30%. Ma anche benzina e gas potrebbero schizzare. Le stime

Il conflitto tra Russia e Ucraina rischia di avere forti ripercussioni sull’inflazione, portando nel breve periodo una nuova ondata di aumenti dei prezzi dei beni a partire da quelli alimentari. A lanciare l’allarme è Assoutenti, che calcola le possibili ricadute dell’invasione russa sui listini praticati nel nostro Paese. 

Prezzi pronti a prendere il volo

Dalla pasta al pane, passando per bollette, benzina, oro, alluminio la crisi russo-ucraina rischia di avere effetti pesantissimi. Sia per i consumatori che per l’industria italiana. I prezzi al dettaglio di una serie di beni rischiano di schizzare alle stelle, avverte infatti il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi.

La pasta, che già a gennaio ha subito un rincaro del +12,5%, potrebbe arrivare a costare il 30% in più rispetto allo scorso anno. Il pane, aumentato del +3,7% lo scorso mese, potrebbe subire aumenti del 10%.

I prezzi dei carburanti, già oggi alle stelle, potrebbero aumentare alla pompa di ulteriori 5 centesimi di euro. Con un effetto domino sui prezzi dei beni trasportati. “E a tutto ciò – conclude Truzzi – si aggiunge l’incognita del gas, con le tariffe che ad aprile sono ormai destinate a registrare nuovi maxi-aumenti”.

Coldiretti: prezzi del grano +5,7% in 24 ore

Stesso allarme arriva dalla Coldiretti. L’associazione evidenzia come i prezzi del grano siano balzati del 5,7% in un solo giorno, raggiungendo il valore massimo da 9 anni a 9.34 dollari a bushel.

L’aumento dei prezzi delle materie prime, sottolinea l’associazione, ha interessato anche i prodotti base per l’alimentazione degli animali negli allevamenti come la soia che ha raggiunto il massimo dal 2012 e mais che è al massimo da otto mesi.

L’Ucraina ha un ruolo importante anche sul fronte dei prezzi agricoli, evidenzia la Coldiretti, con la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (5° posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (7° posto al mondo) mentre la Russia è il principale Paese esportatore di grano a livello mondiale.

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